Arrestato per un furto era arrivato da pochi giorni al carcere di Salerno-Fuorni: nella mattinata di ieri il ragazzo, M.I. ventiquattrenne di Benevento, si è chiuso nel bagno della cella dove ha tentato il suicidio con un lenzuolo. I soccorsi, portati dagli agenti della penitenziaria, sono arrivati tempestivamente, con i compagni presenti, successivamente interrogati per l’indagine, che non si erano accorti di nulla. Il dramma si stava consumando senza un segnale, fino a quando il ragazzo, agonizzante, è stato tratto in salvo per un pelo dagli agenti della penitenziaria, intervenuti a sfondare la porta del bagno chiusa dall’interno. Subito dopo averlo recuperato dal vano sono stati decisivi i componenti del gruppo d’intervento della croce bianca, fautori di una manovra salvavita effettuata già sul posto, prima del successivo trasporto al reparto rianimazione dell’ospedale di Salerno, dove il ragazzo è ricoverato in gravi condizioni. La vicenda ha riacceso i riflettori sulle condizioni dei detenuti e sulla difficoltà di assisterli, ribadendo la prontezza operativa del corpo dei dipendenti specializzati e dei sanitari. in questo caso arrivati al salvataggio del giovane. Sul caso sono arrivate le note dei sindacati della polizia penitenziaria, a rilevare «la sensibilità che è insita negli uomini e nelle donne della Polizia Penitenziaria, in grado di sventare il suicidio nella casa circondariale di Salerno». Il detenuto italiano 23 enne, ha tentato di togliersi la vita tentando di impiccarsi nella propria cella, evidentemente preso da un momento di sconforto.