“Sembra quasi che l’unico fine della ricchezza sia la filantropia però io non credo che sia il caso di fare del moralismo gratuito, soprattutto da parte di chi non è noto per fare una vita francescana”. Così Gianluca Vacchi controbatte a Maurizio Crozza in un nuovo video pubblicato sul suo account Facebook.
Il comico genovese, durante l’ultima puntata di ‘Crozza nel Paese delle Meraviglie”, ha infatti ironizzato su Vacchi e sulla sua azienda di famiglia. “Gianluca Vacchi, più che filantropo è un figantropo”, ha scherzato Crozza, “un giorno suo papà l’ha chiamato, l’ha guardato negli occhi e gli ha detto ‘Io ho grandi progetti per te, ti diamo un sacco di grano, una barca, una piscina e un dj, basta che non ti occupi mai dell’azienda, piuttosto balla’”.
La star dei social network non ha però gradito la satira sul suo conto e ha deciso di rispondere al comico con un filmato intitolato: “A proposito di figantropia: tira più un pelo di satira di un carro di buoi”. “L’azienda di famiglia non è stata fondata da mio padre, come ha detto Crozza, ma finanziata da mio nonno e da suo fratello”, ha spiegato Vacchi, “è corretto che ci sia la satira però almeno che si basi su dei punti di partenza reali”.
E ancora, “io quello che ho me lo sono sudato”, ha chiarito Vacchi, “non vivo di rendita ma di proventi derivanti dalla mia condizione di azionista”. L’autore del balletto che ha spopolato sul web ha infatti spiegato che, in passato, ha comprato delle azioni della IMA, l’azienda di famiglia, e ha fatto investimenti che gli hanno consentito di pagare i debiti.
“Io ho simpatia sia dell’autore che del personaggio che sta sul palcoscenico”, ha infine affermato Vacchi, insinuando che Crozza abbia qualcuno che gli scrive i testi, ed ha concluso: “Fare del moralismo, del qualunquismo, rappresenta un tipo disatira molto scadente, è meglio ballare.”