«Abbiamo depositato un’interrogazione urgente indirizzata agli assessori comunali alla Mobilità e alla Sicurezza Urbana per conoscere i motivi che hanno spinto il Comune a trasformare il parcheggio di via Argine in deposito giudiziario», dice Carmine De Falco, consigliere municipale del Pd. «Si tratta di una decisione completamente sbagliata: si priva Ponticelli dell’unico parcheggio pubblico che ha prezzi accessibili per tutte le famiglie. Per di più la struttura è attigua a una scuola. Chiediamo perciò alla Giunta comunale – conclude De Falco – di ascoltare le proteste dei cittadini e di accogliere la richiesta unanime del Consiglio della Municipalità e cioè di restituire questa infrastruttura al quartiere. Le richieste dei cittadini vanno sempre ascoltate». «Siamo in sit-in permanente – spiega Vincenzo Viola, presidente dell’associazione culturale Vivendo Ponticelli – non ci convince l’ipotesi dell’uso promiscuo della struttura, ossia sia per le auto che per i motorini sequestrati. Per ora è tutto fermo e siamo in attesa di risposte da Palazzo San Giacomo. Intanto vigiliamo affinché non avvenga il passaggio effettivo di consegne dall’Anm alla polizia municipale. Due giorni fa – rimarca Viola – scadeva la proroga sulla chiusura del parcheggio ma dal Comune abbiamo ricevuto solo un muro di silenzio. Ecco perché un folto gruppo di cittadini, tra cui le suore dell’Istituto Volpicelli, ha bloccato l’ingresso». Intanto il sindaco Luigi de Magistris ha fatto sapere che «il Comune sta gestendo la vicenda in totale trasparenza» e che finora «la struttura era gestita in maniera tutt’altro che legale».
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