Dallo Stato Islamico alla Costiera Amalfitana il passo sembra essere più breve di quanto si potesse lontanamente immaginare. Di sicuro, pensare a Vietri sul Mare come a un crocevia dei reperti trafugati dai terroristi, nonché “mercato” d’eccezione, è un’idea che fa accapponare la pelle, ma a quanto pare una possibilità non così remota, al punto che persino il Procuratore Capo di Salerno, Corrado Lembo, ha deciso di vederci chiaro, aprendo un filone d’inchiesta e dando incarico alla polizia giudiziaria di approfondire la questione. Sul territorio stanno già operando i carabinieri del comando provinciale di Salerno, quelli del ROS e i colleghi della Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. L’inquietante scenario è stato paventato in un articolo apparso sul quotidiano di Torino “La Stampa”, a firma di Domenico Quirico (il quale nei prossimi giorni sarà sentito dagli inquirenti), che oltre all’Isis tira in ballo anche la malavita organizzata del Sud Italia tra gli intermediari nel traffico clandestino ed illecito di opere d’arte. Si tratterebbe, nella fattispecie, di manufatti archeologici precedentemente rubati tra Medioriente e Africa Settentrionale, specie in Iraq, Siria, Libano ed Egitto. Venditori e acquirenti avrebbero trovato proprio nella cittadina della Costiera a confine con Salerno un punto di scambio strategico, in cui organizzare sotto silenzio i propri incontri, approfittando di un noto albergo della zona diventato da un momento all’altro stazione di approdo e partenza verso nuovi lidi della merce trafugata.
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