Andrea Ridosso, nipote di Romolo, cugino di Gennaro e fratello di Luigi, ha confermato l’appoggio che il clan formato con i Loreto sostenne la candidatura di Pasquale Aliberti alle ultime elezioni Amministrative tenutesi a Scafati. Dichiarazioni le sue, rese spontaneamente lo scorso 16 settembre al Pm Vincenzo Montemurro, che confermerebbero quelle di Alfonso Loreto, uno dei pentiti eccellenti di questa storia. Il giovane laureato ha confermato di essere entrato negli ambienti politici locali nel 2011, grazie anche alla conoscenza con Giovanni Cozzolino, lo staffista di Aliberti attualmente interdetto per l’inchiesta sui dipendenti fannulloni in Comune. Ma solo a fine 2012, alla vigilia delle elezioni, Ridosso junior espresse il desiderio di candidarsi. Ma quel cognome ingombrante inizialmente ha suscitato freddezza tra Aliberti e Cozzolino, con l’attuale assessore Nicola Acanfora che spiegò al giovane Ridosso l’inopportunità di quella candidatura. «Alle argomentazioni opposte da Aliberti circa le mie scomode parentele, opposi che era risaputo che nelle liste che sostenevano la riconferma del mio interlocutore erano presenti soggetti di dubbia moralità o comunque parenti di pregiudicati, come nel caso di Alfredo Malafronte, figlio di Alfonso che so essere stato detenuto per anni».
Fu lo stesso sindaco, dopo aver evitato di incontrare Ridosso junior, a spiegare al giovane che la candidatura non sarebbe stata opportuna e che al contempo era contento di averlo attivo politicamente al fianco della coalizione.
E così che venne fuori il nome di Roberto Barchiesi, attuale consigliere comunale che inizialmente si disse disponibile anche a fare un passo indietro per il giovane laureato. «Le famiglie Ridosso e Loreto volevano uno e un solo candidato nella lista “Grande Scafati”. Il mio impegno per l’elezione di Barchiesi è stato attivo e proficuo. Di fatti è stato eletto con circa 300 voti, dei quali 200 erano stati procurati da me». Ma il ruolo di Ridosso non fu solo quello di procacciatore, come ha ribadito personalmente al Pm Vincenzo Montemurro, titolare dell’inchiesta Antimafia. «Ricordo che insieme a Raffaele Lupo, conosciuto tramite mio fratello Luigi, incontrai il sindaco Aliberti in una bar sulla Nazionale per discutere sull’individuazione dei candidati della lista “Grande Scafati”. Lupo mi chiese di partecipare all’incontro per coinvolgermi. Sapeva che io desideravo entrare attivamente a fare politica», ha continuato. «Io dissi che avrei sostenuto la candidatura del Barchiesi in quanto la sua elezione avrebbe testimoniato il suo impegno, essendo quest’ultimo latore di pochi voti. Alla lista mancavano alcuni nomi e io proposi l’avvocato Luca Maranca, bravissima persona. Il sindaco acconsentì e lo inserì nella lista».
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