Pestato e ucciso in Romania il 65enne Antonino Sessa originario di Piano di Sorrento ma da qualche anno residente ad Ascea. L’uomo è stato rinvenuto cadavere nella cittadina Vama, 6mila abitanti, nella regione storica della Bucovina. Salma sotto sequestro e a disposizione della locale autorità giudiziaria che ha disposto l’autopsia. I familiari della vittima nelle prossime ore si recheranno in Romania per sbrigare tutte le pratiche burocratiche per il rientro del congiunto a Piano di Sorrento dove sarà tumulato. Secondo gli investigatori il movente dell’omicidio sarebbe di natura passionale o comunque legato a una donna di 40 anni con la quale aveva avuto una relazione e che l’avrebbe lasciato per ritornare in Patria. Due le piste seguite: l’uomo, con ogni probabilità, si era recato nell’Est Europa per recuperare una somma di denaro prestata e non recuperata alla sua ex, anche se non si esclude che sia andato in Romania semplicemente per convincere la donna a tornare insieme a lui. Ma tra sabato sera e domenica notte a Vama si è consumata la tragedia: sempre secondo le fonti romene, Antonino Sessa avrebbe avuto un litigio verbale con i parenti della donna. Urla, spintoni. Poi l’aggressione fisica. Il 65enne sarebbe stato colpito con calci e pugni fino a perdere coscienza ed è stato abbandonato sul ciglio di una strada lontano dal centro abitato. E a finirlo sarebbe stato proprio il marito della 40enne che con Sessa aveva avuto una relazione sentimentale. Sono stati alcuni residenti a trovare il suo corpo esamine ed avvertire la polizia romena. Informata l’autorità giudiziaria, la salma è stata trasferita presso l’obitorio di un vicino ospedale per essere sottoposta ad esame autoptico per chiarire le reali cause del decesso. Pensionato e noto alle forze dell’ordine, Antonino Sessa era molto conosciuto ad Ascea dove si era trasferito da Piano di Sorrento. E nonostante l’età era definito una testa calda, tanto che a gennaio di tre anni fa era finito in manette (proprio insieme alla compagna) dopo una lite con i vicini di casa degenerata con alcuni colpi di pistola verso i carabinieri. Sessa si era presentato nel cantiere e aveva chiesto agli operai di portargli un camion di pietre presso il proprio terreno. Richiesta respinta dai lavoratori che non erano stati autorizzati dal responsabile della ditta. Il 65enne aveva iniziato così ad alzare la voce; poi era scappato in casa, aveva preso delle forbici e le aveva tirate alle spalle degli operai. Sul posto di lavoro era arrivato il titolare della ditta, mentre Sessa aveva chiesto alla compagna di farsi portare il fucile e dalla finestra aveva aperto il fuoco. Quindi l’arrivo dei carabinieri che avevano messo in fuga Sessa, la compagna e due polacchi. Furono arrestati e rinchiusi in carcere. Era il 2013. Dopo un paio d’anni la compagna era ritornata in Romania e lui l’aveva raggiunto. Ma ha trovato il marito e i familiari che l’hanno picchiato fino alla morte.
CRONACA
27 ottobre 2016
Sorrento-Ascea. In Romania per riprendersi la ex, pensionato ucciso di botte