Le 300 pagine della relazione stilata dalla Commissione d’Accesso agli atti sul “caso Scafati” passeranno al vaglio del ministero dell’Interno che dovrà decidere sullo scioglimento dell’assise comunale. Ieri sera, durante la riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il prefetto Salvatore Malfi ha dato parere positivo sul lavoro coordinato dal vice-prefetto Vincenzo Amendola, che ha guidato il Pool che ha monitorato le attività di Palazzo Mayer per sei mesi, dal 22 marzo al 22 settembre scorsi. All’incontro erano presenti il questore di Salerno, il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, procuratore generale della Corte d’Appello di Salerno, il capo della Procura di Salerno, il procuratore aggiunto della Dda, il sostituto procuratore della Direzione distrettuale Antimafia, il capo della Procura di Nocera Inferiore, il capo della Commissione e tutti i componenti del Pool. il lavoro investigativo, coordinato dalla Procura Antimafia di Salerno, è stato sviluppato dalla Dia anche sulla scorta di elementi raccolti congiuntamente a personale della Squadra Mobile e del Reparto territoriale dei carabinieri di Nocera Inferiore. La Commissione nei sei mesi di attività ha esplorato minuziosamente tutte le specifiche attività dell’amministrazione comunale di Scafati, estese anche ad aspetti del primo mandato del sindaco Pasquale Aliberti e con particolare riferimento alle dinamiche sottese all’aggiudicazione delle gare di appalto più significative, alle nomine di dirigenti esterni all’Ente di via Melchiade e alle decisioni amministrative ritenute più remunerative per consentire al gruppo politico di governare la città. In quest’ottica, il Pool ha cercato di verificare se ci fossero o meno elementi utili a stabilire la sussistenza di una cointeressenza tra amministratori locali e esponenti della criminalità organizzata.
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