Un groviglio di documenti, attestazioni e mancate comunicazioni. Tanto basta per mettere a rischio il futuro di un’azienda che, adesso, si è vista inserire inconsapevolmente nell’elenco dei cattivi pagatori per colpa della dimenticanza della banca cui si era rivolta. Un cavillo burocratico che si è abbattuto come la Spada di Damocle sulla testa della Edil Legno, azienda di Postiglione che, adesso, ha deciso di fare sul serio e impugnare l’errore dei bancari davanti ai giudici, chiedendo il risarcimento danni e presentando tutta la documentazione necessaria per la cancellazione dal Cai, il registro nazionale che impedisce ad un’azienda di accedere al credito o emettere assegni per insolvenze nei pagamenti. Una torbida vicenda cominciata quest’estate quando il rappresentante legale della Edil Legno ha emesso un assegno di 800 euro per pagare un fornitore. Prassi classica di chi lavora nel commercio, andata – almeno all’apparenza – a buon fine: il fornitore, infatti, ha incassato la somma dovuta, producendo presto la liberatoria prevista dalle normative nazionali.
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