Il sismologo Giampaolo Giuliani, che nel 2009 aveva previsto, inascoltato, il terremoto de L’Aquila, ha spiegato a “Leggo” che nelle prossime 48 ore potrebbe arrivare un’altra scossa, la principale, fino a 7.5 gradi di intensità. “Era prevedibile il terremoto di questa mattina – spiega il sismologo – sono giorni che mi rivolgo alla cittadinanza: mi sono arrivate anche 500 telefonate al giorno. Meglio così: abbiamo evitato tanti morti. Ho ricevuto telefonate giorno e notte di chi, nella paura, cercava di capire. A tanti ho detto: non dormite in edifici danneggiati. Ed oggi sono felice di sapere che non ci sono stati morti”.
Ora che cosa bisogna aspettarsi?
“Dobbiamo aspettare le prossime 24-48 ore, per capire. Potrebbe infatti verificarsi la scossa principale, fino a 7.5 gradi. Oppure potremmo registrare il decrescere di intensità con scosse intorno ai 6 gradi e poi via via a scemare”.
Perché il picco massimo è di 7.5 gradi e non di più?
“Le faglie del centro Italia hanno una lunghezza massima di 25 km e non possono rilasciare un’energia superiore a 7.5 gradi. In Giappone ad esempio, dove le scosse sono ben più forti, le faglie sono lunghe anche 100km”
Che legami ci sono con il terremoto di Amatrice?
“Quell’energia, pari a 6 gradi di intensità, stava scemando con circa 18-20mila scosse in due mesi. Evidentemente ha influenzato e svegliato un’altra faglia che sembrava sopita. Scatenando nuova energia. Anche in questo caso dovremmo aspettare due-tre mesi per recuperare l’energia rilasciata questa mattina. Sperando che poi non ne parta una nuova serie. Purtroppo è tutto già visto”.
In che senso?
“Si sta ripetendo quanto accaduto nel lontano 1703: in quell’anno il terremoto iniziò a L’Aquila e fece 6mila morti in un anno. La serie terminò due anni dopo, nel 1705, distruggendo Sulmona”.