Il Parlamento dovrà approvare se il Regno Unito può iniziare il processo di uscita dall’Unione europea. E’ quanto ha stabilito l’Alta Corte britannica con una sentenza che significa che il governo non potrà attivare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che sancisce l’avvio dei negoziati per l’uscita, senza avere l’ok del Parlamento. Il governo britannico ricorrerà in appello contro la sentenza: “Il governo è deluso dal giudizio della Corte – si legge in una dichiarazione dell’esecutivo di Theresa May – il Paese ha votato per uscire dall’Unione Europea in un referendum approvato da un atto del Parlamento. E il governo è determinato a rispettare il risultato del referendum”. La Corte Suprema dovrebbe esaminare l’appello ai primi di dicembre. Nella sentenza dell’Alta Corte, letta dal presidente dell’Alta Corte, Lord Thomas of Cwmgiedd, si afferma che “la norma fondamentale della Costituzione del Regno Unito è che il Parlamento è sovrano”. “La Corte non accetta l’argomento presentato dal governo – si legge nella sentenza – e non c’è nulla nell’European Communities del 1972 che lo sostenga”. “Il governo non ha il potere, in base alla prerogativa della Corona, di annunciare l’avvio dell’articolo 50 per il ritiro del Regno Unito dalla Ue”, ha concluso il lord chief justice. Il giudizio è quindi una dura sconfitta per la premier May e, se non verrà ribaltata in appello, minaccia di far saltare i piani del governo di avviare i negoziati, come annunciato, il prossimo marzo, dando al Parlamento il pieno controllo del processo.
CRONACA
4 novembre 2016
BREXIT. Il Parlamento deve approvare l’uscita dall’Unione Europea