L’ex vice sindaco di Caserta Vincenzo Maria Ferraro, e’ stato rinviato a giudizio per il reato di turbativa d’asta aggravato dal metodo mafioso per aver favorito il clan Belforte di Marcianise. Con lui a processo ci sara’ anche l’imprenditore Angelo Grillo, gia’ coinvolto in diversi procedimenti giudiziari e ritenuto organico ai Casalesi, di cui i Belforte sono alleati. Si andra’ in aula il 21 dicembre alla I sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il giudizio e’ stato disposto anche per l’ex dirigente dei servizi sociali del Comune di Caserta Giuseppe Gambardella e una collaboratrice di Grillo, Assunta Mincione. Per l’accusa sostenuta dalla Dda di Napoli, Ferraro avrebbe ottenuto mille euro ogni mese, regali preziosi e viaggi da Grillo per la concessione di un appalto da milioni di euro relativo al trasporto dei disabili. Era imputato tra gli altri anche il titolare della coop ‘Voglia di Vivere’, Gaetano Barbato che invece ha scelto di essere processato con il rito abbreviato; per lui il processo partira’ l’11 gennaio. All’epoca dei fatti contestati, l’ex vicesindaco era assessore ai servizi sociali quando Luigi Falco era sindaco, tra il 2004 e il 2005. Oltre ai soldi e ai regali, secondo l’accusa, Ferraro avrebbe ottenuto da Grillo anche l’assunzione di suoi conoscenti.
CRONACA
10 novembre 2016
Camorra. Turbativa d’asta, a processo ex vicesindaco Caserta