Il contatto con chi produceva soldi falsi, una cameretta, due pc e la sua infinita capacità informatica. Tanto bastava a Carmine Guerriero, 30 anni di Castellammare di Stabia, per organizzare un traffico internazionale di banconote contraffate. Lui, il capo della gang smantellata nella giornata di ieri dalla Guardia di Finanza.
Un hacker tra i migliori al mondo capace d’inserirsi nei circuiti del “deep-web”, la parte invisibile di internet, con il nickname “Amico Frizz” e vendere milioni di euro falsi a compratori di ogni angolo d’Europa. Comprava banconote da 20 euro a 60 centesimi, da 50 a 1,50 euro e da 100 a 3 euro. Poi le rivendeva a circa il 30% del loro valore. I suoi clienti dovevano sborsare 6 euro per una banconota da 20, 15 per un pezzo da 50 e 30 per uno da 100. Si presentava come “Amico Frizz”, poi se dall’altra parte riscontrava un reale interesse a chiudere l’affare cominciava la trattativa con il nick “Napoli Group” che nel sistema del deep-web era visto come un marchio di affidabilità e qualità.
Dopo aver ricevuto l’ordine e il pagamento provvedeva a spedire il pacco con i soldi falsi. Quelli veri che incassava, invece, li depositava su un conto corrente di una banca di Malta per poi spostarli velocemente in vari istituti di credito in mezza Europa. Tutti passaggi che metteva a segno dalla sua cameretta nel rione Moscarella a Castellammare di Stabia. Da lì cominciò la sua carriera criminale fatta di incursioni sui circuiti delle più grandi banche del mondo e dei sistemi di e-commerce per mettere a segno truffe da milioni di euro. Un pirata informatico che la Swiss Bank, ormai arresa alle sue continue incursioni sul suo sistema, voleva addirittura assumere come responsabile della sicurezza dei circuiti informatici. Amante della bella vita, in Spagna fu arrestato dopo aver trascorso diverse notti in suitè da sogno accompagnato da belle donne, ha subito anche un violento raid incendiario nel 2014, quando ignoti diedero fuoco alle sue automobili parcheggiate a Moscarella.