È la salernizzazione. Dalla sanità ai trasporti è tutto in mano ai salernitani. A guidare la colonizzazione lo sceriffo Vincenzo De Luca. Tra nomine e incarichi il Governatore mette di giorno in giorno una nuova bandierina e il capoluogo campano, la terza città d’Italia soccombe sotto lo scudo sannitico che svetta in tutti i settori strategici. Eccoli gli uomini del Presidente, a partire dal suo vice Fulvio Bonavitacola, tutti rigorosamente nati a Salerno o che hanno sempre ‘bazzicato’ nella sua giunta, nelle università, nei tribunali, negli ospedali e in tutti i palazzi importanti di terra salernitana. E che ora dominano sul campo lasciato libero da una classe dirigente Pd mai nata dopo la fine dell’era Bassolino-Iervolino.
Sono blu-giallo-rosso le presidenze delle commissioni regionali, gli staff e gli uffici chiave, i cda delle partecipate e non solo. Non appena si trasforma in Agenzia Campania per l’Edilizia Residenziale (Acer), De Luca allunga le mani su quello che un tempo era l’Istituto Autonomo delle Case popolari e ci mette come commissario straordinario il salernitano Romeo Gentile che a sua volta nomina un sub: Maria Imparato, salernitana. Fa direttore generale di uno degli ospedali fiore all’occhiello nella ricerca, il Pascale di Napoli, Attilio Bianchi già direttore generale dell’Università degli studi di Salerno.
Insomma quella di Ermanno Guerra nominato pochi giorni fa dal presidente della Regione Campania componente nel cda di Città della Scienza è solo l’ultima – per ora – di una sfilza di poltrone su cui siedono ormai decine e decine di salernitani.
Dentista, Guerra è stato ex assessore alla Cultura nella giunta di Salerno, come d’altronde lo sono stati il bancario Franco Picarone, una volta assessore al Bilancio nella giunta De Luca oggi presidente della Commissione regionale Bilancio; l’ingegnere Luca Cascone ex assessore alla Mobilità che ha anche ricoperto la carica di consigliere d’amministrazione dell’Ateneo salernitano ed oggi guida la Commissione regionale Urbanistica, Lavori Pubblici e Trasporti. La Commissione regionale Cultura è dell’ex sindaco di Fisciano, Tommaso Amabile.
L’invasione salernitana continua a colpi di deleghe e consiglieri del Presidente. Cardiochirurgo, Enrico Coscioni – che ha lavorato presso il centro di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona ed insegna alla Facoltà di Medicina di Salerno – è il consigliere di De Luca sulla Sanità. Agricoltura e Pesca con una delega ad hoc sono nelle mani di Franco Alfieri, il sindaco di Agropoli. O meglio quello che come l’ha definito De Luca in un intervento finito sul tavolo dell’Antimafia “sa fare la clientela organizzata, scientifica, come Cristo comanda”.
E come Salerno comanda, anche nelle partecipate regionali. A presiedere il cda della Sauie, la società che si occupa della gestione del patrimonio per la Regione Campania, con uno stipendio di 43mila euro è il presidente dell’ordine degli avvocati di Salerno, Americo Montera che vi rimarrà fino al 2019, insieme al consigliere di Cda Marco Granese, salernitano anche lui.
Nel cda di Scabec l’uomo di Battipaglia, Nicola Oddati; e ancora amministratore unico della Air Spa, l’ingegnere Alberto De Sio per anni dirigente della Salerno Mobilità, società in house del Comune di Salerno. Staff e segreterie targate Salerno: da Alfonso Buonaiuto, ex assessore all’Annona e poi al Bilancio, ora capo della segreteria del Presidente, passando dal Capo di gabinetto Sergio De Felice fino a Fabio Tamburro nello staff di De Luca.
Si comunica anche in salernitano: capo ufficio stampa Paolo Russo (ex capo della redazione di Salerno de Il Mattino) e responsabile all’informazione multimediale con uno stipendio annuale di circa 180mila euro all’anno lordi, il perito elettrotecnico Mario De Rosa. Lui per la verità è nato a Napoli, ma da sempre vive a Salerno.
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