Torre del Greco. Un mucchio di schede cadute in terra durante lo scrutinio, la ripresa delle operazioni di conteggio dei voti, l’ufficializzazione del risultato finale: esulta Vincenzo Carbone – sindaco di Palma Campania, unico eletto con la lista Noi Sud alla Città Metropolitana – si mangia le mani Felice Gaglione, consigliere comunale di Torre del Greco arrivato a soli tre voti ponderali dal colpaccio. Ma – a un mese e mezzo dalle elezioni all’ex Provincia di Napoli – tutto potrebbe essere messo nuovamente in discussione: mister 1.200 preferenze all’ombra del Vesuvio – i voti portati a casa da Felice Gaglione alle comunali del 2014 – ha presentato, infatti, ricorso avverso il responso delle urne. Un ricorso legato, essenzialmente, proprio all’anomalo incidente registrato durante le operazioni di conteggio dei voti: «Nonostante durante lo scrutinio – si legge nel ricorso contro il sindaco Luigi de Magistris, in qualità di sindaco del Comune capoluogo della Città Metropolitana – fossero cadute in terra un numero indeterminato di schede votate, non si è proceduto al necessario riconteggio». Così, senza ulteriori verifiche, Vincenzo Carbone risultò il primo dei votati – 39 le preferenze portate a casa dal sindaco di Palma Campania per complessivi 1.391 voti ponderali – e Felice Gaglione finì alle sue spalle con 24 preferenze per complessivi 1.174 voti ponderali. «Il ricorrente – prosegue il ricorso presentato dall’avvocato Teresida Carola, finalizzato all’annullamento e alla correzione del verbale di proclamazione degli eletti del 9 ottobre 2016 – apprendeva che a fronte di 1.537 aventi diritto al voto, dall’esame dei verbali e a seguito di un semplice calcolo, risultavano tra voti di lista dati (1441), schede bianche (1), nulle (13), 1455 votanti (i voti di preferenza erano di poco inferiori a quelli di lista, ovvero 1.434). Dunque, sembrano anche alla luce dell’assenza di indicazioni sul numero delle schede autenticate e non utilizzate, 82 schede. Tanto dimostra che, nel corso delle operazioni, si è verificato qualche incidente e che non si è provveduto alla necessaria riconta delle schede». Insomma, un vero e proprio giallo – nonché una effettiva violazione dei principi in materia di trasparenza e garanzia in ordine alla certezza delle operazioni elettorali – in grado di allungare pericolose ombre sul voto per la Città Metropolitana e la vittoria di Vincenzo Carbone. Perché basterebbero tre voti ponderali a Felice Gaglione per ribaltare il verdetto delle urne. Di qui, la richiesta al Tar Campania di «disporre la verifica del numero delle schede autenticate, di quelle votate e delle preferenze espresse». L’udienza è già stata fissata per il mese di aprile del 2017.
politica
12 dicembre 2016
Ombre sul voto alla Città Metropolitana: c’è il ricorso, tremano Carbone e DeMa