Valorizzare i patrimoni archeologici, culturali e agroalimentari della penisola sorrentina con prodotti ed eventi di qualità. Una “ricetta” che dovrà passare necessariamente dalla registrazione di un marchio. Il motto è già deciso: «Il paese del buon vivere». E già a inizio 2017 si inizierà a studiare il piano d’azione per lanciare un maxi progetto da affiancare alle proposte del comparto turistico privato.
E’ il grande obiettivo di area marina protetta di Punta Campanella, città Metropolitana di Napoli e Comuni della penisola sorrentina. Firmato un protocollo d’intesa snello, ambizioso, a cui dovrà fare seguito un coordinamento tra le amministrazioni per vagliare il “modus operandi” migliore nel nome del brand della Terra delle Sirene. Si tratta di un’iniziativa parallela a “Sorrento bleasure”, il progetto attualmente al vaglio della Regione Campania che mira al turismo culturale: i Comuni invocano un finanziamento di almeno un milione di euro e restano in attesa di cenni dal governatore Vincenzo De Luca.
Di pari in passo a questa proposta, spunta l’iniziativa allestita con la città Metropolitana e l’area marina protetta di Punta Campanella. Gli obiettivi sono tanti. Innanzitutto «valorizzare il patrimonio archeologico, antropologico, culturale, ambientale e le risorse agroalimentari del territorio della penisola sorrentina». Come? «Predisponendo – si legge nel verbale della riunione tra Comuni, città Metropolitana e area marina Punta Campanella – le linee guida per la certificazione di qualità dei prodotti del territorio e la definizione di un marchio di qualità sintetizzato nel motto “Il paese del buon vivere”. Si mira a costruire una nuova immagine di turismo del territorio associato alla ulteriore valorizzazione di beni culturali e delle filiere agroalimentari». Ecco perché dietro l’angolo, a cominciare dai primi mesi del nuovo anno, ci saranno ulteriori incontri tra le amministrazioni – sotto la regia anche dell’area marina protetta di Punta Campanella – per definire al meglio la programmazione. Fari accesi in particolare per un marchio a tutela dei tesori unici della penisola sorrentina. Il protocollo d’intesa si conclude con un autentico diktat: «Le parti si impegnano a promuovere la diffusione e la conoscenza delle iniziative e dei progetti derivanti dalla sottoscrizione del protocollo». L’intesa, di valenza triennale, non obbliga nessuno degli enti protagonisti, sinora, a provvedere ad alcun impegno economico.
CRONACA
12 dicembre 2016
Un marchio per le bellezze della penisola sorrentina: intesa Comuni, Punta Campanella e Città metropolitana