Stavano rientrando a casa dopo aver condotto il programma “Napoli Mia” una trasmissione televisiva che ogni lunedì sera ospita le performance dei cantanti neomelodici sull’emittente napoletana. Tony Marciano, e suo figlio si erano allontanati dopo la performance canora dagli studi televisivi per rientrare a Torre Annunziata. Entrambi erano a bordo nella loro autovettura, una Opel Turbo ma arrivati all’uscita dell’autostrada Torre Nord si sono visti tagliare la strada. Una Fiat Panda ha bloccato la loro marcia: i due non sono riusciti ad avere nemmeno il tempo di capire quello che stava accadendo che si sono visti puntare contro due pistole. «Dateci soldi e non vi faremo niente» hanno intimato i tre a volto coperto da passamontagna. Hanno preteso che gli venisse consegnato dal cellulare ai bracciali e i portafogli. Tony Marciano ha provato a reagire ma il suo tentativo di sventare il colpo è stato punito con un pugno prima e con un colpo sferratogli alla testa con il calcio della pistola. L’uomo si è accasciato anche se cosciente. Il figlio, ha provato a difendere il padre, ma anche per lui lo stesso trattamento. I tre, dopo aver preso il bottino si sono subito dati alla fuga. Tony Marciano e suo figlio si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna-Madonna della Neve di Boscotrecase dove sono stati medicati: hanno riportato lesioni guaribili in sette giorni. Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Torre Annunziata (agli ordini del maresciallo Egidio Valcaccia) che stanno provando ad identificare i tre malviventi. Al momento sono state visionate anche le telecamere dei caselli autostradali per cercare di ricostruire l’intero percorso da Napoli sino a Torre Annunziata. Secondo quanto raccontato dai due neomelodici ai militari, i malviventi parlavano un dialetto napoletano e le pistole non sembravano giocattolo. Potrebbero essere stati pedinati dopo l’uscita hanno deciso di seguirli e poi di entrare in azione una volta arrivati a Torre Annunziata. Tony Marciano e suo figlio Daniele sono i due neomelodici più ascoltati e seguiti nell’hinterland vesuviano. Tony, in particolare, è finito nell’inchiesta dell’Antimafia perchè fui ritenuto il cantore del clan Gionta: la sua canzone “Nun ciamm’ arrendere” secondo la Dda fu scritta dal boss Aldo Gionta come inno contro i pentiti. Lui sostiene ben altro.
CRONACA
14 dicembre 2016
Tony Marciano, notte da incubo: botte e rapina