Torre del Greco. A gennaio del 2016 presentò un’interrogazione in consiglio comunale per evidenziare al sindaco Ciro Borriello e alla sua squadra di governo cittadino una lunga serie di criticità legate al trasporto pubblico all’ombra del Vesuvio: mancanza di adeguati collegamenti tra il centro storico e la periferia, assenza di progetti per il bike sharing, sicurezza zero e scarsi controlli per frenare il fenomeno dell’abusivismo su quattro ruote. A 12 mesi di distanza dal primo j’accuse in Comune, Clelia Gorga – la “renziana doc” del Pd all’ombra del Vesuvio – riparte alla carica: «In un anno non è cambiato praticamente nulla, segno evidente del disinteresse della maggioranza guidata da Ciro Borriello ai problemi della città», l’amara riflessione dell’avvocato con la passione per la politica. Riflessione accompagnata da una secca bordata all’ex deputato di Forza Italia, oggi ingolosito dall’idea di riconquistare una poltrona in parlamento: «Evidentemente il sindaco ritiene più importante concentrare la propria attenzione ai treni che, in senso reale e in senso politico, conducono a Roma piuttosto che badare a risolvere i problemi di Torre del Greco. Sul tema dei trasporti pubblici, in un anno è stato introdotto solo un pullman sgangherato diretto in via Lamaria: una pallidissima e irritante risposta a chi chiede, invece, la possibilità per muoversi sul territorio cittadino».
Una possibilità fino a oggi negata a una larga fetta di popolazione, costretta a viaggiare su pulmini di fortuna, non sempre in regola rispetto alle vigenti norme in materia di sicurezza. «Capiamo bene che i Frecciarossa o gli Italo abbiano poltrone comodissime a cui il sindaco pensa in chiave elezioni politiche – conclude Clelia Gorga – ma il primo cittadino si dovrebbe ricordare le promesse fatte per ottenere i voti dei cittadini delle periferie e rispettare conseguenzialmente gli impegni. Una linea di comportamento fino a oggi completamente disattesa dalla maggioranza guidata da Ciro Borriello».
politica
15 dicembre 2016
Trasporti, Torre del Greco all’anno zero: la rivolta del Pd