Presidente Cesaro, siete partiti con 60mila emendamenti. Sabato una lunga maratona in Commissione Bilancio. Il maxiemendamento ha corretto la rotta o ha peggiorato la situazione?
«Peggiorata. Oltre le tasse anche le mance. E a beneficiarne sono i soliti amici e gli amici degli amici con fondazioni ed associazioni. Una manovra che ha preferito elargire fondi agli amici piuttosto che ridurre le tasse ai cittadini ed hanno sottratto 16 milioni di euro alle famiglie disagiate. Peggio di così…».
Abbassare le tasse? Si riferisce alla sua battaglia sulla Tari?
«Si, esatto. Come abbiamo dimostrato è assolutamente possibile ridurre la Tassa sui Rifiuti. Abbiamo depositato un emendamento che obbliga la Regione a destinare al taglio della Tari tutte le risorse eccedenti i costi effettivi del ciclo dei rifiuti, come quelli del contenzioso aperto con le società provinciali che si occupano dei rifiuti urbani. Parliamo di 80 milioni di euro, cioè il 20% del costo complessivo dell’intero ciclo che la Regione avrebbe il dovere di destinare al taglio della Tari».
Cosa manca, a suo avviso, a questo Bilancio?
«Ancora una volta manca una visione strategica che possa rilanciare l’economia della nostra regione. Lo scorso anno avevano annunciato la semplificazione, la razionalizzazione e la riduzione della spesa pubblica. Ora si sono accorti che non sono stati conseguiti risparmi, oltre ai benefit concessi tipo le auto blu ai consiglieri del governatore».
Con che spirito vi presenterete mercoledì in aula?
«Come sempre con spirito costruttivo. Proveremo ancora una volta a correggere questa manovra per il bene della Campania e dei cittadini. Potremmo praticare la strada dell’ostruzionismo fine a se stesso ma non siamo alla ricerca dei titoloni sui giornali. Vogliamo dare risposte concrete ai cittadini in una Regione dove a crescere è solo la povertà. La maggioranza di governo vuol mettere le mani nelle tasche dei cittadini noi vogliamo metterci soldi. La proposta sulla Tari, che vale 80 milioni di euro, va proprio in quella direzione. Proprio come sull’aumento delle tariffe sull’acqua che in qualche modo siamo riusciti a bloccare, grazie alla nostra battaglia iniziata ad agosto. Siamo chiamati a lavoro per migliore la condizione attuale della nostra Campania e creare occupazione. Basta con le clientele e le false rivoluzioni o gli annunci non seguiti dai fatti».