Un pacchetto difensivo vulnerabile, un centrocampo molle e un attacco che stavolta non riesce a ballare all’unisono. Il Napoli strappa un pareggio d’oro a Firenze, fin troppo per come si era messa la partita. Un secondo tempo disastroso quello degli azzurri, mai capaci di gestire il pallone e chiudere una gara che nel primo tempo aveva praticamente in mano, grazie al buon palleggio assicurato e alla buona guardia griffata Albiol-Chiriches. E’ questo il limite più grande della squadra di Sarri, che continua a incassare ancora troppe reti, maledettamente fragile soprattutto nella testa. Al Franchi finisce 3-3 tra gli azzurri e la Viola grazie a un rigore non fallito da Gabbiadini al fotofinish, fischiato da Tagliavento al termine di un arbitraggio discutibile, nato da un fallo di Salcedo su Mertens. Non basta un super Bernardeschi alla Fiorentina, autore di una doppietta, seguita poi dalla rete di Zarate. Per il Napoli gol di Insigne e Mertens, uno a tempo. Insomma, ancora una volta il top player dei partenopei è in panchina, perché è tutto di Sarri il punto strappato a Sousa, bravo a leggere la gara in corso e a tentare il tutto per tutto nel finale con quattro attaccanti. Ma la classifica sorride poco al Napoli: gli azzurri non approfittano della sconfitta della Lazio, sotto di appena un punto, mentre la Roma allunga le distanze, adesso a +3 sulla squadra partenopea. Non basta agli azzurri scappare per ben due volte con Insigne e Mertens, entrambi ripresi per i capelli da un infinito Bernardeschi, autore di due gol di pregevole fattura. La difesa del Napoli non sembra poter reggere la botta e inizia a sbandare quando a fine secondo tempo, al 43’, Chiriches è costretto a uscire per problemi muscolari, lasciando il campo a un Maksimovic non ancora pronto, troppo debole nel cuore della difesa. E pensare che nel primo tempo il Napoli non ha mai dato la sensazione di perderla, grazie a un pressing asfissiante, a una difesa alta e con la palla sempre tra i piedi. Gli azzurri dimostrano di avere una marcia in più contro la Viola, che comunque assicura un buon palleggio, così da mandare a rete Kalinic, che sistematicamente si ritrova però in fuorigioco. E’ il croato a caricarsi sulle spalle il peso dell’attacco, fornendo qualche grattacapo in più agli azzurri. Ma nelle prime battute è soprattutto Hamsik il più pericoloso, capace di tagliare la retroguardia fiorentina con una facilità imbarazzante, complice le avanzate di Ghoulam dal suo lato, dove arriva come e quando vuole. E’ poi Insigne a sbloccarla al 25’ con un autentico capolavoro: destro a giro sotto l’incrocio dei pali. Va detto che l’esterno azzurro era scattato da posizione di fuorigioco, in ogni caso Napoli in vantaggio. La reazione viola è solo in una folata di Chiesa sventata da Albiol e Chiriches non senza affanni, sul fronte opposto va a segno Mertens dopo la cavalcata di Zielinski: il belga è però in offside.
Nella ripresa, non può nulla il Napoli quando Bernardeschi calcia una punizione senza pretese che si trasforma, però, in una traiettoria imprendibile perché è netta la deviazione di Callejon in barriera: 1-1, complice una leggerezza di Maksimovic. Ma poi, in un minuto, dal 23’ al 24’, Mertens infila il suo undicesimo gol in campionato, e Bernardeschi Reina con un diagonale imprendibile: il match, manco a dirlo, si trasforma in una corrida. A finire infilzato è il Napoli, matador di turno Zarate, che allo scadere piazza un piatto al volo micidiale. Poi l’errore di Salcedo e Gabbiadini che si presenta dal dischetto. Ultima notte, ultimo gol prima dei saluti ufficiali.