La lavandaia, i pastorelli, i venditori ambulanti. E i bassi trasformati in capanne, grotte e osterie. Tutti messi l’uno accanto all’altro, proprio come fossero parte integrante di un grande palcoscenico allestito in strada. Un palcoscenico dove, va detto, si continua a sparare ogni giorno. E dove a impugnare le armi il più delle volte sono ragazzi appena maggiorenni che studiano per diventare boss. Ma ieri pomeriggio a illuminare le strade di Forcella c’erano le luci della speranza. Quelle del presepe vivente organizzato dalla Chiesa e dalle associazioni per dire no alla criminalità e urlare la voglia di riscatto di un intero quartiere. Laddove un anno fa fu ammazzato dalla camorra per errore il giovane Maikol Giuseppe Russo, che ebbe la sfortuna di finire nella traiettoria dei proiettili dei killer la sera di San Silvestro. Ed è in questo contesto difficile che, a raccogliere la comunità, sono le parrocchie. Incastrata alle spalle di piazza Garibaldi, la comunità dell’Annunziata Maggiore, nei vicoli che costeggiano la pregevole chiesa vanvitelliana, ha voluto lanciare un messaggio diverso: di pace, orgoglio e riscatto. E lo ha fatto con una manifestazione che ha raccolto tutta la popolazione di Forcella e della Duchesca. L’appuntamento ieri pomeriggio con “Na Luce dint’ ‘a Matalèna”, in via Postica alla Maddalena. Dalle 17 alle 20 i figuranti hanno dato vita al presepe vivente per le vie del rione. Tre gli interventi musicali: quello della banda della “Città di Procida e del Primo Decanato”, seguito dai zampognari e successivamente dall’esibizione del coro “Concentus”. L’evento è stato patrocinato da Regione Campania, Comune di Napoli e quarta Municipalità e organizzato dall’associazione Oratorio Parrocchiale San Giuda Taddeo. Ai residenti-pastori ha fatto visita il sindaco Luigi de Magistris, che così ha commentato l’iniziativa: «questo è il centro della città, che si deve allargare sempre più. La gente ha realizzato un presepe che è diventato la casa di tutti e che ha dimostrato che c’è la voglia di riappropriarsi del quartiere». E sulla morte di Russo: «Non si deve dimenticare che è una vittima e la presenza della moglie a queste iniziative ne è l’esempio». Promotore dell’evento padre Gigi Calemme: «Un’intera comunità scesa in piazza in un quartiere che spesso è teatro di guerra, ma che ieri ha voluto mostrare un volto nuovo aprendo le sue case al presepe vivente in via Postica Maddalena». All’iniziativa anche il presidente della quarta Municipalità Giampiero Perrella accompagnato da alcuni assessori della giunta, Armando Simeone, Giovanni Parisi, Stefano Maria Capocelli e Paola Pastorino.
CRONACA
29 dicembre 2016
Presepe vivente a Forcella: luci di Natale contro i clan