Nessuno dei parlamentari 5 Stelle conquista il podio nazionale della produttività, a dispetto delle continue critiche ai politici “fannulloni”. Nell’ultimo rapporto Openpolis sono inserite le classifiche basate sugli indici di produttività di senatori e deputati prendendo in esame il numero, la tipologia, il consenso e l’iter degli atti da loro presentati in modo da poterli confrontare tra di loro. Il “primo della classe” tra i portavoce campani che siedono alla Camera dei Deputati è Luigi Gallo di Torre del Greco. Primo firmatario di nove disegni di legge, 17 interrogazioni a risposta orale e 20 a risposta scritta, 517 emendamenti e 44 ordini del giorno. Il deputato torrese, ingegnere informatico, conta il 78,9% di presenze. È suo, dunque, il primato tra gli esponenti 5 Stelle in Campania.
Al sesto posto tra i deputati campani e 81esimo nella classifica nazionale. A livello nazionale ai posti più alti della graduatoria c’è Andrea Coletti (12esimo) per i deputati e Vito Crimi per i senatori (30esimo). Ma torniamo in Campania, dove al nono posto si piazza il vicepresidente Luigi Di Maio. Per intercettare l’altro leader napoletano del Movimento di Grillo dobbiamo scendere alla posizione numero 24 dove troviamo Roberto Fico, 314esimo su scala nazionale. Prima di lui Angelo Tofano, Vega Colonesse, Carlo Sibilia, Salvatore Micillo e Silvia Giordano. Al Senato quinta per produttività tra i campani la casertana Vilma Moronese, seguita da Paola Nugnes originaria di Pozzuoli dal salernitano Andrea Cioffi. Mentre il senatore Sergio Puglia, di Portici, deve accontentarsi della dodicesima posizione.
«Ogni strumento che permetta di accrescere la trasparenza è ben accetto», il commento del deputato Luigi Gallo, «così permettiamo ai cittadini di esercitare il necessario controllo sulle istituzioni». Con un distinguo: «I parametri sono molto specifici ed è importante anche andare oltre le cifre, soffermandosi sugli atti portati avanti». «Ad esempio, nel 2013 è stata approvata una mia norma sulla creazione di una biblioteca virtuale dei libri scolastici», spiega Gallo, «ma ad oggi non ha avuto ancora applicazione a causa delle pressioni delle lobby delle case editrici». Tra gli impegni da portare avanti ora c’è «il riequilibrio delle risorse tra Nord e Sud del Paese». «Il Governo Gentiloni è la fotocopia del Governo Renzi, è formato dalla stessa componente. Il problema non è riconoscere al Mezzogiorno più soldi ma ripartirli equamente, a partire dalle Università e dalle attività economiche».