Torre del Greco. Ai tempi della politica 2.0 può bastare un biglietto d’auguri per scatenare una tempesta social. Succede all’ombra del Vesuvio, dove l’onda lunga dell’anti-renzismo si abbatte puntuale su Ciro Buonajuto – il sindaco di Ercolano promosso “portavoce” dell’ex premier in Campania e destinato alla segreteria nazionale del Pd – e i suoi fedelissimi.
Così a finire al centro dell’ironia e degli sfottò del popolo di Facebook tocca a Clelia Gorga, l’astro nascente del Pd di Torre del Greco già ribattezzata come “baby Boschi” per il messaggio di buone feste in stile Vanity Fair sponsorizzato – rigorosamente a pagamento – sul popolare social network. A contestare la “sobrietà” di “certi rappresentanti del Pd” è Lino Vitiello – ex assessore del Comune di Ercolano – pronto a postare l’immagine incriminata e a chiedere agli internauti: «Ma l’immaginate un biglietto d’auguri di Nilde Iotti o Tina Anselmi, in cui posano con sguardo ammiccante e labbra serrate per augurarci Buon Natale? Nulla contro l’artefice del post che Facebook mi propone a ogni accensione del computer, ma un po’ di sobrietà in certe manifestazioni non guasterebbe».
Una chiara provocazione dell’ex esponente dell’Api – sostenitore del No al referendum del 5 dicembre, la pietra tombale di Matteo Renzi & co. – immediatamente raccolta dal popolo della rete attraverso una pioggia di like e pungenti commenti. Perché ai tempi della politica 2.0 basta uno “stravagante” biglietto d’auguri per scatenare una tempesta social.