Il postino non bussa mai due volte. Ma da qualche tempo nemmeno una nella maggior parte dei quartieri stabiesi. Colpa dei tagli indiscriminati di personale di Poste Italia, la corrispondenza difficilmente giunge a destinazione.
Da mesi si vivono continui disagi, ma negli ultimi giorni il fenomeno ha raggiunto livelli altissimi. In pratica ora mezza città non riceve la corrispondenza, anche perché Poste Italiane ha tagliato la metà dei postini in servizio. Sul territorio esistono 32 zone di recapito e al momento sono in servizio soltanto 16 portalettere, che hanno come indicazione quella di consegnare le raccomandate, ognuno con una media di 150 raccomandate da far firmare anche ai destinatari. La corrispondenza quindi resta scoperta e i disagi continuano.
Disagi anche per la consegna dei pacchi, anche se ultimamente affidato totalmente alle poste private, ormai uscite fuori come funghi in alternativa alle poste. Il problema maggiore è relativo alla consegna delle bollette, in particolare quella dell’Enel che utilizza ancora Poste Italiane per la distribuzione dei bollettini di pagamento agli utenti. Così a dicembre quasi tutti non hanno ricevuto l’avviso della società che gestisce l’erogazione dell’energia elettrica, con l’aggravio di un accumulo di tasse da pagare. Così le famiglie stabiesi vanno in difficoltà in un particolare periodo dell’anno.
Un disagio non solo stabiese. Soprattutto nell’area vesuviana nelle ultime settimane i disagi si sono moltiplicati proprio per l’assenza di postini. In pratica la società a partecipazione statale non ha effettuato nuove assunzioni a tempo determinato, preferendo i disagi. Una chiara volontà di lasciare il segmento di mercato che non ritiene più strategico alle poste private, concentrandosi solo sui servizi finanziari.