Si arricchisce di un nuovo personaggio la 108esima edizione de “Le Pacchianelle”. Il presepe itinerante tradizionale del 6 gennaio organizzato dal Convento dei frati minimi di San Vito sarà all’insegna di San Francesco di Paola. L’appuntamento storico che si basa sulla collaborazione con l’associazione “Amici delle Pacchianelle” e il patrocinio della Fondazione Banco di Napoli, dell’amministrazione comunale e dell’Azienda di Soggiorno vicana oltre al sostegno di imprenditori locali metterà in scena anno dopo anno i miracoli del Santo.
Nell’edizione del 2017 sarà riproposto il prodigio dell’agnello Martinello: narrano infatti le cronache che San Francesco aveva un agnellino come animale da compagnia a cui era molto affezionato. Ai tempi della costruzione del convento di Paola, a metà del 1400, il santo si allontanò qualche giorno e, in sua assenza, gli operai uccisero l’ovino per sfamarsi. Al ritorno il santo, non trovando Martinello, capì da alcune ossa nella fornace della calce che l’animale era stato ucciso dagli operai che tentavano di negare l’accaduto. Francesco però, indirizzandosi verso la brace, lo chiamò ugualmente a gran voce e, tra lo stupore di tutti, l’agnello rispuntò sano e salvo.
Le novità collegate al fondatore dell’ordine del convento di San Vito non avranno compagnia.
Il comitato organizzatore ha deciso di ampliare anche il panorama orientale. Infatti, a precedere lo sfarzo del corteo regale dei magi, ci sarà infatti un mercato orientale, con tappeti, stoffe e drappi damascati che contribuirà ancora di più all’aura magica del corteo che unisce da oltre un secolo Oriente e Occidente, folklore e religione, regali preziosi alla semplicità dei doni della prodotti della terra e della gastronomia della costiera sorrentina. Un presepe itinerante ispirato alla tradizione del ‘700 napoletano dove, inginocchiati innanzi a Gesù Bambino, ci sono sia i nobili che il popolo, il Re magio accanto pacchiano, il contadinello umile che offre con amore i frutti del suo lavoro.
Un rito che da oltre un secolo si tramanda nelle famiglie di generazione in generazione a partire da quel lontano 1909 quando fra Pasquale Somma vestì otto bambine da contadinelle per omaggiare il neonato Salvatore. Un corteo che, dapprima limitato al solo borgo di San Vito, si è progressivamente esteso alla Città, contraddistinguendo in modo indelebile il giorno dell’Epifania vicana richiamando non solo cittadini ma anche turisti da ogni parte d’Italia.