I riscaldamenti dell’ospedale non funzionano e parte la raccolta coperte a Torre Annunziata. Un’emergenza tamponata in poche ore, ma che non cancella i disservizi di un ospedale che continua a restare sotto i riflettori. La scorsa notte, l’impianto di riscaldamento della struttura sanitaria Sant’Anna- Madonna della Neve si è bloccato facendo così calare il gelo nei reparti. La direzione sanitaria ha immediatamente allertato l’Asl generale che ha smistato nei reparti decine di coperte e lenzuola per provare a tamponare il freddo.
Una gara di solidarietà che ha coinvolto anche le amministrazioni locali e in particolar modo quella di Torre Annunziata: «Ho ordinato ai volontari e dipendenti della protezione civile – spiega il sindaco Giosuè Starita – di portare le coperte che avevamo in deposito per emergenze». Ma l’episodio di ieri ha fatto riaccendere i riflettori su quelli che sono i disservizi di un ospedale vecchio appena dieci anni ma che ne dimostra il triplo. E a far scattare l’ennesima denuncia è stato anche il tribunale dei diritti del malato. «Non mi meraviglio per nulla -spiega la rappresentante Cristina Scappatici – abbiamo inviato centinaia di richieste alla direzione sanitaria e generale ma senza aver mai ricevuto delle risposte». Un lungo elenco di disservizi che ancora oggi restano tali: manca la biancheria, dalle lenzuola alle coperte, nei bagni non ci sono saponi e disinfettanti, manca la carte igienica e i cuscini che vengono creati al momento con le coperte. I reparti, quando piove si allagano. Alcuni bagni sono fuori uso, come gli ascensori, in quelli che funzionano spuntano rifiuti e scritte con insulti, completamente vandalizzati. E ancora: l’esterno della struttura sanitaria è circondata da rifiuti di ogni genere e capita di ritrovarci anche pneumatici dismessi, mobili e qualche auto abbandonata: insomma i cortili esterni al nosocomio diventano discariche. «Il problema – incalza la rappresentante del tribunale – è che ormai sono anni che lamentiamo cose che sono impensabili per un ospedale ma che continuano a restare lettera morta, che non vengono presi in considerazione, la direzione risponde che non ci sono soldi». Eppure la struttura sanitaria pubblica di via Lenze diventa, continuamente, una passerella politica: bisognerà forse aspettare il prossimo turno elettorale per risolvere qualche emergenza.