Torre del Greco. Ennesima bufera sulle isole ecologiche volute da Ciro Borriello & co. per incrementare la percentuale di raccolta differenziata all’ombra del Vesuvio. A due mesi dall’affondo del gruppo consiliare del Pd – presentata una denuncia al direttore dipartimentale dell’Arpac e al responsabile dell’ufficio sanitario dell’Asl Napoli 3 Sud – tocca agli esponenti del Movimento 5 Stelle accendere i riflettori sulle anomalie riscontrate all’interno dei centri di raccolta disseminati dall’amministrazione comunale in tutta la città: anomalie finite all’interno di un corposo dossier presentato – sotto forma di esposto-denuncia – alla procura di Torre Annunziata. Obiettivo: fare chiarezza sull’effettivo “funzionamento” delle isole ecologiche e sugli eventuali rischi per la salute pubblica.
Una crociata aperta dall’onorevole Luigi Gallo e da Ludovico D’Elia – capogruppo dei “grillini” a palazzo Baronale – già all’indomani dell’insediamento-bis di Ciro Borriello in municipio: «Le isole ecologiche sono clamorosamente difformi rispetto alle prescrizioni del regolamento per la gestione dei rifiuti urbani approvato dal Comune – la tesi dell’ex insegnante precario sbarcato a Roma grazie all’exploit del Movimento 5 Stelle nel 2014 – e presentano svariate irregolarità di carattere amministrativo e ambientale».
Una tesi accompagnata da una serie di fotografie scattate durante il “tour della monnezza” effettuato dall’onorevole pentastellato e da Ludovico D’Elia: «Abbiamo rilevato una serie di criticità da sottoporre all’attenzione del pool di magistrati guidati dal procuratore capo Alessandro Pennasilico – sottolinea il capogruppo del Movimento 5 Stelle – relative, in particolare, alla manutenzione ordinaria delle isole ecologiche nonché al rischio per la salute pubblica legato alla presenza di percolato all’interno dei centri di raccolta».
Senza dimenticare la questione-sicurezza: «In diverse occasioni, ci è stato segnalato un cattivo funzionamento delle telecamere del sistema di videosorveglianza – sottolinea Ludovico D’Elia – Una circostanza “ideale” per malintenzionati e trasgressori della raccolta differenziata». Parole pesanti come macigni, messe nero su bianco all’interno del dossier destinato a finire all’attenzione della procura di Torre Annunziata.