Dieci anni, forse più, aspettando un progetto per le opere a terra di Marina di Stabia. Quegli interventi che la proprietà del porto turistico di Castellammare avrebbe dovuto realizzare già da tempo, come previsto da un obbligo legato a concessioni e finanziamenti ricevuti un tempo per mettere in piedi un fiore nel deserto. Perché questo rischia di rivelarsi un porto dedicato ai vip, nel deserto generato dal degrado e dagli scheletri di vecchie aziende ormai dismesse da decenni.
Marina di Stabia si sveglia e annuncia la presentazione di un progetto legato alla realizzazione di opere a terra: galleria commerciale e attività legate alla ricezione turistica. Qualcosa che doveva avvenire già qualche anno addietro. Basta leggere la sintesi del progetto realizzato dal famoso architetto Fuksas per capire quello che in realtà doveva esserci non è stato: «I nuovi corpi edilizi di progetto sono destinati ad attività commerciali, ricettive, turistiche e sportive di supporto della Marina. È stato previsto il recupero e la riqualificazione dell’area dismessa dei vecchi Cantieri Metallurgici Italiani, uno dei simboli dell’antico primato industriale italiano, insieme alla realizzazione di parcheggi a servizio e incremento delle varie attività, in considerazione del conseguente aumento del flusso veicolare».
In pratica una rivoluzione mancata. Ma meglio tardi che mai. Nei giorni scorsi una delegazione della proprietà di Marina di Stabia ha incontrato il sindaco Toni Pannullo, raggiungendo un’intesa di massima sui tempi per la presentazione del progetto, si spera quello definitivo per la realizzazione delle opere. Entro tre mesi la proprietà del porto turistico di via De Gasperi metterà sul tavolo il plastico di quello che diventerebbe Marina di Stabia.
Un punto affrontato ieri dal sindaco anche nel corso della riunione di maggioranza. «Sono convinto che con le opere a terra ci sarà una reazione a catena e uno sviluppo di tutta l’area» ha detto il primo cittadino.
Anche perché un altro cruccio di tutte le amministrazioni comunali è il masterplan del waterfront di via De Gasperi. Passano i sindaci, le giunte, le maggioranza, ma quel progetto di trasformazione della linea di costa non si è mai concretizzato. Ora tra le questioni principali da mettere in calendario nel 2017 c’è proprio il waterfront, una volta terminati i lavori di riqualificazione urbana.
Prima però si attenderà la tanto attesa svolta di Marina di Stabia, con il progetto che prevede il recupero di quei capannoni adiacenti al porto da adibire ad attività turistico-ricettive.