Accoglienza dei migranti in Campania: l’Anac ha concluso l’indagine avviata nel 2015 ed ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Sotto i riflettori dell’Autorità nazionale anticorruzione sono finiti i servizi di accoglienza dei migranti e la gestione dei pocket money nel periodo di attività che va dal 14 aprile del 2011 al 31 dicembre dell’anno successivo. Per l’Autorità nazionale anticorruzione, guidata da Raffale Cantone, la consegna dei pocket money, ovvero il ‘buono’ sociale di 2,5 euro che viene assegnato ad ogni migrante per le piccole necessità quotidiane, non è avvenuta in conformità del contratto sottoscritto in quanto non sarebbero state raccolte le firme di avvenuta ricevuta.
In particolar modo, per quanto attiene alla convenzione con la Onuls ‘Un’Ala di Riserva’, si legge in una delibera dell’Autorità del 14 dicembre scorso, la liquidazione del contributo giornaliero riconosciuto all’appaltatore è stata effettuata in assenza di riscontro dell’effettiva presenza dei migranti all’interno della struttura poiché i fogli di presenza non risultano sottoscritti dagli ospiti. L’istruttoria dell’Anac avrebbe riscontrato infine carenze di adeguati controlli e verifiche sui gestori delle strutture ospitanti, sia nella fase precedente alla stipula dei contratti che in quella dell’esecuzione contrattuale.