Era in aula come promesso ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione, l’europarlamentare di Forza Italia Salvatore Cicu sotto processo a Cagliari con altri 16 imputati – tutti campani – con l’accusa di aver riciclato denaro dei clan camorristici Casalesi e D’Alessandro. Alla sbarra spiccano, tra gli altri, l’ex sindaco di Sestu Luciano Taccori e l’ex capogruppo di Fi nello stesso comune, Paolo Cau. Ai tre non è mai stata contestata l’associazione a delinquere nè l’aggravante delle finalità mafiose. Il processo è alle fasi iniziali e stenta a decollare. Per entrare nel vivo bisognerà attendere le decisioni dei giudici della prima sezione del tribunale cagliaritano su alcune istanze. La prima riserva verrà sciolta il 17 gennaio prossimo: riguarda la richiesta di trascrizione delle intercettazioni raccolte dai finanzieri durante le indagini e lo stralcio, invece, senza trascrizione di quelle in cui compare uno dei difensori. La vicenda processuale è legata alla vendita di un terreno a Villasimius da parte della società Turicost – nella quale Cicu e l’allora sindaco di Sestu sarebbero stati soci occulti – ad una cordata di imprenditori campani che poi ha realizzato il villaggio turistico S’Incantu, successivamente sequestrato in via cautelare dalla Direzione distrettuale antimafia.
CRONACA
11 gennaio 2017
Gli affari in Sardegna del clan D’Alessandro, battaglia sulle intercettazioni