Ercolano. Agli amici del direttivo cittadino si è limitato a raccomandare di portare avanti il lavoro, così come già programmato prima del referendum-flop del 4 dicembre. Solo un fugace accenno alla possibile chiamata alla “corte” dell’ex premier Matteo Renzi, poi l’invito a correre pancia a terra per provare a risolvere in tempi brevi le varie criticità di Ercolano.
Ma, in realtà, Ciro Buonajuto – il figlioccio dell’ex presidente del consiglio dei ministri – guarda con interesse alla prossima settimana, quando sarà annunciata la nuova segreteria nazionale del Pd. Perché lui, Ciro Buonajuto, sarebbe destinato – secondo i ricorrenti rumors provenienti da Roma – a occupare un ruolo di primo piano nella futura squadra di Matteo Renzi: responsabile del Sud, insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà di Reggio Calabria.
Non propriamente un incarico di quarta fascia, considerato che – come ammesso dall’ex premier – proprio il Sud è stato il tallone d’Achille della fallimentare campagna per il referendum costituzionale. Dunque, onori e oneri per il rottamatore del Pd all’ombra del Vesuvio chiamato all’impresa di avvicinare i giovani del Mezzogiorno a un “carrozzone” su cui in pochi – al momento – sarebbero disposti a salire. Non a caso, il primo cittadino – solitamente aperto al confronto su qualsiasi tema – preferisce mantenere il profilo basso in attesa dell’eventuale ufficialità dell’incarico: «Apprendo solo da indiscrezioni giornalistiche del mio probabile ingresso nella segreteria nazionale del Pd – spiega Ciro Buonajuto – ma fino a ora non ho avuto contatti ufficiale con i vertici del mio schieramento. D’altronde, il mio impegno per il Partito Democratico prescinde dalle cariche».
Ma l’ingresso nella segreteria nazionale dovrebbe essere il punto finale di un percorso avviato già da diversi anni, quando l’avvocato con la passione per la politica era un “semplice” consigliere comunale della maggioranza targata Vincenzo Strazzullo. Poi l’investitura del 2015, i ripetuti attestati di stima dell’ex premier – in diverse occasioni da direttamente da palcoscenici nazionali – e l’incarico “informale” a rappresentare il Pd in Campania.
Insomma, il feeling tra Matteo Renzi e Ciro Buonajuto non nasce oggi e la “promozione” nell’élite nazionale sarebbe solo la naturale conseguenza del percorso avviato da circa quattro anni. «Quando fui eletto in direzione generale non seppi nulla fino all’ultimo istante – ricorda con un pizzico di scaramanzia il primo cittadino di Ercolano – Al momento, non penso alla segreteria nazionale: ci penserò a partire dalla prossima settimana, casomai i rumors si dovessero trasformare in realtà. Sono un sindaco e sono un dirigente nazionale: pertanto, a prescindere dalle decisioni dell’ex premier, continuerò a svolgere il mio lavoro con grande impegno e determinazione».