Un Palazzetto dello Sport consegnato come nuovo appena cinque anni fa dopo alcuni lavori di rifinitura. Un gioiello, come lo definì qualche amministratore locale appena dopo la consegna. Ma che oggi è diventato l’emblema del degrado. All’esterno c’è una sorta di discarica a cielo aperto con sversamento continuo rifiuti speciali tanto che più volte sono intervenute le forze dell’ordine. All’interno invece le cose forse vanno addirittura peggio. Appena piove il terreno di gioco si trasforma in una piscina, il riscaldamento dell’acqua spesso va in tilt e chi ci gioca talvolta è costretto a rinviare le partite e a beccarsi sanzioni federali e derisioni dagli avversari.
E’ quello che denuncia in un comunicato stampa l’associazione sportiva dilettantistica Vico Equense che dopo tante richieste di intervento pone sul tavolo del sindaco Andrea Buonocore una proposta chiara. La società è disposta a farsi carico per intero delle spese per fermare le infiltrazioni. In cambio il Comune dovrebbe rilasciare la concessione di gestione della struttura di via Madonelle per 12 anni. E’ il presidente pro tempore del sodalizio Bartolomeo Arpino a invocare una svolta, anche a tutela degli sportivi più piccoli.
«Nell’ultimo anno tutti hanno parlato e sparlato non conoscendo fatti, persone e circostanze – si legge nel documento -. Ha parlato soprattutto la gente, i genitori dei tanti bimbi e ragazzi di Vico Equense che ogni giorno si vedono mortificati nella possibilità di una decorosa pratica sportiva. Hanno parlato i Comitati provinciali e regionali delle Federazioni sportive infliggendo multe e penalizzazioni varie alle nostre squadre facendo ricadere sulla nostra associazioni e sugli incolpevoli atleti il peso di una struttura non consona alla pratica sportiva in sicurezza».
I problemi denunciati da Arpino sono tanti: infiltrazioni dal tetto, riscaldamento dell’acqua, bagni inutilizzabili e utilizzo delle aree esterne. La gestione del Palasport fu affidata nel 2012 all’associazione dilettantistica Casali d’Equa. In quell’accordo veniva sancito che il gestore dovesse realizzare la manutenzione ordinaria degli ambienti interni, la custodia e la pulizia dell’immobile. «Da precisare – scrive nel comunicato Arpino – che il Palasport non è mai stato dichiarato agibile in linea con le attuali normative». I disagi sono tornati alla ribalta nei giorni scorsi quando una partita è stata rinviata per impraticabilità del campo con secchi e cartoni sul terreno di gioco. Una figuraccia. Da qui scatta la proposta per il Comune di Vico Equense per la concessione di 12 nni: «E’ programmazione strategica vantaggiosa all’elevazione socio-culturale dei nostri figli. Cari amministratori – chiosa nella nota Arpino – abbiate il coraggio di investire su di noi senza pregiudizio alcuno, siate di supporto a chi investe il proprio tempo, le proprie capacità nel sociale e il popolo tutto ve ne renderà conto».
CRONACA
20 gennaio 2017
Il Palasport di Vico Equense diventa una piscina: società multate e beffate. La proposta: «Gestiamolo noi»