L’amministrazione Cimmino avanza anche grazie a un red carpet steso e lasciato libero dall’opposizione. «Un silenzio che non può essere più giustificato. I consiglieri di minoranza hanno il compito di controllo. Un compito che fino a oggi non è stato affatto svolto. Se non si ha voglia è meglio andare a casa». Un affondo partito dagli esponenti di quello che fu siglato quale “patto del Nazareno”. La coalizione che, poco prima delle amministrative, unì esponenti del centrodestra e del Partito Democratico per fronteggiare l’armata Cimmino. Una megacoalizione che si va via via sgretolando, soprattutto per i malumori che continuano a farla da padrona. «Avevamo iniziato un cammino insieme per provare a dare una vera svolta alla città. Resta la totale delusione di una politica che non ha più colori né ideologie da seguire – incalza Franco Zagaroli, ex sindaco e presidente della Provincia – Dispiace che in tanti avevamo cercato di dare un contributo che, invece, è stato totalmente calpestato». Tra i fautori dell’unione delle due coalizioni, Franco Zagaroli ne aveva poi preso le distanze, all’indomani della sconfitta della candidata a sindaco Silvana Somma. «Opposizione fantasma. Nella storia di Gragnano mai visto una stasi del genere. Chiederemo una riunione di tutti gli esponenti della coalizione per cercare chiarimenti». Così Francesco Longobardi, candidato a sindaco per il centrodestra ma solo per pochi giorni. Dopo la decisione del “matrimonio” politico, infatti, Francesco Longobardi dovette fare un passo indietro e sostenere la candidatura dell’ex segretaria cittadina del Pd, Silvana Somma. «O si va avanti insieme altrimenti le strade si dividono – aggiunge Michele Serrapica, ex sindaco di Gragnano e sostenitore del patto del Nazareno – E’ necessario un incontro. Sarà convocato a breve. Poi faremo ognuno le proprie scelte». Insomma, l’opposizione non ha convinto le coalizioni che l’avevano sostenuta.
politica
22 gennaio 2017
Gragnano. Rottura del patto del Nazareno: consiglieri di minoranza bocciati