«La deriva della sanità regionalizzata non conosce freni né vincoli, con espedienti e opportunismi invece di salute». Lo afferma il segretario nazionale del sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed, Costantino Troise, che evidenzia alcuni esempi da nord a sud. «In Piemonte – rileva Troise in una nota – un fantasioso commissario ha pensato di pagare le carriere degli infermieri con le risorse economiche rese disponibili dalla tanto vituperata attività libero professionale dei medici. Alla faccia della legge che le ha destinate alla riduzione dei tempi di attesa dei cittadini. In Campania, il Governatore, tra una polemica istituzionale e l’altra, continua la caccia ai responsabili del caso Nola mentre la sanità regionale smobilita pezzo dopo pezzo. In Sicilia, i medici che non sono ancora emigrati ma godono dello status privilegiato di precario, passano di proroga in proroga, senza che mai arrivi la agognata stabilizzazione. In Basilicata, si continua a violare la direttiva europea in materia di orario di lavoro, in attesa che la Corte Costituzionale trovi il tempo di discutere il ricorso promosso dal governo». Una sanità «sempre più a pezzi – commenta Troise – frantuma anche i diritti dei cittadini e dei professionisti. Di questo passo si amplia la frattura tra istituzioni e professionisti che aggrava l’impoverimento, di risorse economiche ed umane, della sanità pubblica e ne accelera il tracollo».
CRONACA
24 gennaio 2017
Scandalo all’ospedale di Nola, le associazioni dei medici contro De Luca