Dobbins, Jackson, Metreveli e Lupusor. Un poker d’assi per ripartire. La Givova Scafati completa la sua “mini-rivoluzione” e dà l’assalto alla salvezza, per ricomporre i cocci di una prima parte di stagione difficile nel campionato di A2. I quattro rinforzi sono stati presentati ieri al PalaMangano. E lì patron Nello Longobardi ha suonato la carica: «Scafati non potrebbe fare quel che fa se non ci fosse la follia di Acanfora, Rossano e del sottoscritto. Queste operazioni non rientrano neanche nelle possibilità di Virtus e Fortitudo Bologna, che incassano quel che incassano. Qui, invece, una parte del pubblico non dà una mano: fare i tifosi quando vinciamo la Coppa Italia o siamo primi in classifica, senza pagare a volte neppure il biglietto o l’abbonamento, è facile – l’affondo di Longobardi -. Non è facile, invece, a 12 giornate dalla fine, accettare una squadra ultima in classifica, ed è per questo che ringrazio i quattro ragazzi che hanno sposato la sfida della Givova. Da domenica vedremo un’altra squadra, anche perché fare peggio di quanto visto sinora non credo sia possibile. Ogni partita sarà una finale, a cominciare dalle gare con Rieti e ad Agropoli. Ora tocca ai tifosi scafatesi, anche in Cilento dovremo giocare in casa, andando in tantissimi. Abbiamo sbagliato molto, io per primo e lo ammetto. Però adesso dobbiamo salvarci, tutti insieme».
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