Torre del Greco. «La mia è una malattia degenerativa, di cui sono stati accertati solo 40 casi in tutto il mondo: non c’è cura e non c’è possibilità di operazione, come mi hanno spiegato decine di esperti di oculistica». Gaetano, il 47enne accusato dalla guardia di finanza di avere truffato lo Stato per 92.000 euro, non si riesce a dare pace: «Già all’inizio del 2001 persi un occhio, poi a partire dal 2010 sono diventato totalmente cieco: ci sono decine di certificazioni firmate da vari medici di tutta Italia».
L’ultima è datata 27 gennaio 2017, il giorno successivo alla “visita” delle fiamme gialle presso la sua abitazione: «Il referto parla chiaro – spiega il fratello di Gaetano – e conferma la sua cecità totale». Eppure, secondo gli investigatori coordinati dal pubblico ministero Maria Benincasa della procura di Torre Annunziata – Gaetano è un falso cieco.
Una convinzione maturata al termine di un’inchiesta-lampo incentrata sulle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza di via Nazionale in cui si vede il 47enne “guardare” la partita del Napoli in tv e rispondere tranquillamente al cellulare: «Quando i finanzieri hanno bussato a casa – ricorda Gaetano, lo sguardo perso nel vuoto – mi hanno spiegato che avevano il sospetto che stessi recitando una parte. Sarebbe bastato qualche ulteriore verifica per accertare il grossolano errore: all’interno del centro scommesse sono sempre con mio fratello o mio nipote, il barista mi conosce da anni e mi serve il caffè già zuccherato. Infine, non c’è bisogno della vista per seguire le partite in tv: basta l’audio».
Ma, al netto delle deduzioni logiche, ci sono atti e documenti racchiusi in un dossier lungo 15 anni a confermare la patologia di cui soffre Gaetano: «Sono un ex detenuto – racconta il 47enne – e sono entrato in carcere senza problemi alla vista». I primi problemi arrivarono nel 2001, quando Gaetano perse l’uso del primo occhio: «La mia è una malattia degenerativa – racconta l’uomo accusato di recitare la parte del cieco – e, infatti, a partire dal 2006 ebbi problemi al secondo occhio. Dal 2010, poi, non vedo assolutamente più nulla». Un calvario confermato dall’incompatibilità al regime carcerario decisa dai giudici del tribunale di sorveglianza di Napoli: prima rinchiuso in una casa lavoro, Gaetano è stato poi completamente liberato perché ritenuto, proprio a causa della sua malattia, un soggetto «non più socialmente pericoloso».
«Al danno si è aggiunta la beffa – conclude il 47enne – sono stato umiliato e mortificato sulla base di un semplice sospetto. Sono pronto a qualsiasi test: purtroppo, sono realmente cieco». Un tasto su cui batterà già a inizio settimana il legale dell’uomo, l’avvocato Antonio Cirillo: «Chiederò al pm una consulenza d’ufficio da parte della procura – afferma il legale – in modo da scacciare via subito ogni ombra e dimostrare l’estraneità del mio assistito alle accuse degli investigatori».