«Rapporti rafforzati con Msc» con l’obiettivo di fornire lavoro ai cantieri almeno «fino al 2023, ma stiamo lavorando per allungare questa data». La priorità si chiama Monfalcone, sede principale per soddisfare le commesse dell’armatore Gianluigi Aponte. Ma a Castellammare di Stabia si spera di strappare qualche “ordine di servizio” per allestire i tronconi.
E’ la linea d’azione segnata da Giuseppe Bono, amministratore delegato della Fincantieri che ieri a Monfalcone, durante la “coin ceremony” per la nave da crociera Msc Seaview, ha parlato del futuro dell’azienda. Soprattutto aprendo nuove frontiere operative con il colosso di Aponte sostenuto da vicino da Pierfrancesco Vago, executive chairman di Msc Crociere. L’avvio dei lavori per l’ennesima perla della flotta di Aponte diventa dunque l’emblema, a detta di Bono, di un trend capace di tramutarsi nella tappa che «rafforza i rapporti di Fincantieri con la Msc, con la quale – ha detto l’ad Fincantieri – stiamo costruendo la più grande nave mai fatta in Italia, e con la quale stiamo discutendo anche di importanti programmi per il futuro». Bono ha gonfiato il petto evidenziando che «continua la corsa al gigantismo delle navi da una parte, e dall’altra a un mercato che è sempre in effervescenza e che quindi ci fa ben sperare. Oggi posso dire che nel cantiere di Monfalcone abbiamo in costruzione navi fino al 2023, ma – ha concluso – stiamo lavorando per allungare questa data». Ed è qui che si apre il capitolo Castellammare di Stabia, un’area strategica che vede gli operai auspicare che magari qualche “pezzettino” delle navi Msc possa essere costruito proprio da loro. Le “ordinazioni” che giungono dal quartier generale di Msc vengono seguite a Monfalcone dove ieri si è festeggiato l’inizio degli interventi della Seaview alla presenza dei dirigenti dei due gruppi e dei sindacati. Eppure, oltre al comparto crocieristico, Fincantieri – a detta di Bono – ha già fissato la prossima mission aziendale: «Anche nel militare – ha spiegato l’amministratore delegato Fincantieri – abbiamo già avuto qualche successo in giro per il mondo. Stiamo lavorando per averne ancora di più in futuro. Credo proprio che siamo un’azienda vitale che sta dimostrando al Paese che quando ci si vuole impegnare le cose si fanno, invece di starsene lì a piangere dalla mattina alla sera». Il riferimento è alla Marina statunitense. Poi si torna a discutere delle vertenze lasciate sul tappeto. «I rapporti con i sindacati sono migliorati – la versione di Bono -. Con l’accordo che abbiamo fatto, che richiederà anni per dispiegare in pieno tutta la sua potenzialità rilevo con soddisfazione che rispetto al passato più persone adesso hanno voglia di partecipare, e di essere parte attiva di un processo di produzione».
CRONACA
3 febbraio 2017
Fincantieri-Msc, un patto per le navi fino al 2023: «Saremo giganti». E Castellammare spera