Stringere il cerchio su hotel e strutture extralberghiere che evadono l’imposta di soggiorno. E che magari dribblano anche gli obblighi di legge che prevedono specifici requisiti per ospitare i turisti.
E’ l’obiettivo del Comune di Sorrento che punta a incrementare il tesoretto della “tassa” sui turisti. Nel 2016 sono stati incassati quasi 3 milioni di euro e dalla lotta all’evasione sono arrivati altri 100mila euro. Senza dimenticare che negli ultimi tempi a Sorrento sono notevolmente aumentati i posti letto, oltre ad arrivi e presenze. In particolare bed and breakfast e affittacamere rappresentano la nuova frontiera di un turismo 2.0 che, evidentemente, non piace ai concorrenti degli alberghi. In tal senso, per cercare una sintesi adeguata alle esigenze del comparto, la giunta del sindaco Giuseppe Cuomo ha deciso di promuovere definitivamente il progetto sperimentale adottato già qualche mese fa per stanare i “furbetti”. Così c’è stata l’approvazione di una delibera con cui è stato dato mandato al dirigente comunale dell’ufficio tributi Donato Sarno di far scattare al più presto, magari già entro la prossima primavera, un bando triennale per affidare ai privati la gestione di un sistema di supporto operativo proprio per affinare la raccolta dell’imposta di soggiorno. Nel dettaglio si tratta di occuparsi della riscossione dei pagamenti volontari, dell’attività di recupero dell’evasione e dell’elusione, «tramite soprattutto incroci di banche dati, verifiche informatiche ed ispezioni sul territorio». In campo ovviamente pure gli agenti del comando di polizia municipale di Sorrento.
«Abbiamo ritenuto opportuno, visti i positivi risultati conseguiti sperimentalmente, e il numero in continua ascesa delle attività ricettive presenti sul territorio anche per il 2016, prevedere un affidamento pluriennale ad un soggetto terzo» spiega il sindaco Giuseppe Cuomo. Grazie alle indagini del Comune sul settore turistico l’amministrazione, tra il 2014 e il 2015, gli introiti dell’imposta di soggiorno sono aumentati di mezzo milione di euro. Proprio la presenza in città di nuovi bed and breakfast e affittacamere, l’estate scorsa, fu al centro di un dettagliato esposto presentato dal movimento civico “Conta anche tu”, dal circolo locale “I cittadini contro le mafie e la corruzione” e dall’associazione “Antonino Caponnetto” che invocarono all’unisono all’autorità giudiziaria l’apertura di un’inchiesta. Motivo? La necessità di verificare se tutte le strutture sono a norma di legge e soprattutto se sono in possesso di tutte le autorizzazioni rilasciate dal Comune.
CRONACA
8 febbraio 2017
Tassa sul turismo, a Sorrento 100 hotel e B&b trattengono i soldi