Ripulita da Asìa e Protezione civile, dopo la denuncia pubblicata da Metropolis lo scorso 3 febbraio, l’area abbandonata in viale Carlo Miranda a Ponticelli, dove nel 2005 morì il piccolo Francesco Paolillo. Il terreno, di proprietà del Comune di Napoli, è rimasto abbandonato al degrado e all’incuria per anni. Nonostante la demolizione di cinque “mostri” di cemento, da uno dei quali cadde il 14enne, che era tornato indietro per salvare un amichetto. Da oggi sono iniziate le operazioni di bonifica dell’immensa area verde incolta, che era diventata un cimitero di carcasse di auto e scooter, oltre che una discarica a cielo aperto di rifiuti di ogni specie, da vecchi pneumatici a materiali di scarto edilizio. Sul posto Alessandro, il fratello di Paolillo, che si batte da anni per garantire spazi pubblici in una periferia degradata come quella di Napoli est, dove i bambini non hanno nemmeno giostre o campi di calcetto per il gioco e il tempo libero. A raccogliere la richiesta d’aiuto di Alessandro, è stata Anna Ferrara, consigliere in quota Dema alla sesta Municipalità, presente alle operazioni di questa mattina, che proseguiranno nei prossimi giorni. «Vorrei che i politici di questa città si unissero – dice Alessandro – al di là dei diversi schieramenti per riqualificare con i fatti le periferie dimenticate come Ponticelli, dove tutto è negato all’infanzia».
CRONACA
9 febbraio 2017
Ponticelli, parte la bonifica dell’area dove morì Francesco Paolillo