Torre del Greco. «E’ triste da dire, ma vogliamo sapere se mio fratello è ancora vivo». E’ commosso Andrea Di Meglio, mentre stringe tra le mani il suo cellulare. In questi lunghissimi 18 mesi non si è mai arreso. Cercando in ogni angolo del mondo suo fratello Giuseppe, lo psicologo di 42 anni sparito nel nulla il pomeriggio del 18 giugno del 2015. Oggi, a un anno e mezzo da quel giorno che ha cambiato per sempre la sua vita, Andrea ha deciso di “donare” il suo Dna per scoprire che fine abbia fatto suo fratello.
L’avvocato della famiglia Di Meglio nelle prossime ore presenterà una richiesta ufficiale alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Obiettivo: comparare il codice genetico per scoprire se il corpo di Giuseppe Di Meglio è rinchiuso in un obitorio. In tutta Italia, infatti, ci sono circa 500 cadaveri senza nome e negli anni scorsi è stato istituito un vero e proprio data base del dna per aiutare, nelle ricerche, le famiglie delle oltre 20mila persone scomparse censite in tutta Italia. Un passo difficile ma necessario, come ripete Andrea Di Meglio, per stringere il cerchio delle ricerche. «Purtroppo dopo 18 mesi siamo costretti a questi verifica – ripete il fratello del 42enne scomparso – Una volta ottenuta l’autorizzazione presenteremo richieste in tutte le regioni. Vogliamo sapere se dobbiamo ancora cercare».