Torre del Greco. Le “pietre dello scandalo” sono state le foto e i video del bobcat ribaltato sulla passeggiata porto-Scala pubblicati in tempo reale su Facebook. Immagini diventate subito virali a causa del grottesco incidente capitato al mezzo guidato da un “esperto” in protezione civili e capaci di scatenare sorrisi e sfottò sul popolare social network: una gogna mediatica evidentemente sgradita all’incauto manovratore del bobcat, pronto a puntare l’indice contro i colleghi affacciati dagli uffici del Comune sistemati all’interno degli ex Molini Meridionali Marzoli per la diffusione delle immagini.
Lamentele arrivate prima all’orecchio del sindaco Ciro Borriello – il primo a ordinare lavori in tempi record sul waterfront devastato dalla mareggiata, a costo di chiudere un occhio sulla sicurezza dei volontari impiegati per le grandi pulizie – e poi all’attenzione del dirigente al personale, l’ex comandante dei vigili urbani Salvatore Visone.
Il tempo di registrare le doglianze dell’incauto manovratore di bobcat e in diversi uffici comunali è arrivata la voce del divieto per tutti i dipendente di utilizzare Facebook durante gli orari di lavoro: un divieto già imposto su tutti i computer dell’ente – salvo rare eccezioni, l’accesso al social network è bloccato dal server centrale – ma ora “esteso” agli smartphone e ai dispositivi privati dei lavoratori. Un divieto capace di fare storcere il naso a diversi dipendenti comunali, pronti a sottolineare come l’utilizzo dei cellulari non rappresenti il peggiore “macigno” per l’ente di palazzo Baronale.
Ma a gettare acqua sul fuoco è lo stesso dirigente del personale: «Non c’è alcuna circolare sul divieto di utilizzo di Facebook – sottolinea Salvatore Visone – Semplicemente abbiamo ritenuto opportuno ricordare come, durante il servizio, tutti i lavoratori devono essere impegnati a svolgere le proprie mansioni».
E non a filmare i propri colleghi mentre si ribaltano per effettuare interventi di manutenzione straordinaria su cui l’opposizione di palazzo Baronale ha chiesto di fare piena luce per accertare se i volontari entrati in azione fossero in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni.
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