Scafati. Un sistema di controllo della macchina comunale. è quello che, secondo gli inquirenti, avrebbe costruito Pasquale Aliberti nei confronti di funzionari e dirigenti. «Particolarmente eloquenti – spiega Malfi – in ordine al sistema di controllo esercitato dal sindaco e dalla segretaria comunale e, per la problematica degli appalti anche attraverso la dottoressa …omissis…, nei confronti dei dirigenti e dei funzionari comunali». Accuse che fanno leva sulle dichiarazioni rese da dirigenti e funzionari comunali nel corso delle indagini.
Tra queste figurano le parole del Comandante della Polizia Municipale che descrive il suo rapporto con un tenente. «“Il Tenente è autonomo nella gestione dell’attività di controllo sul territorio sia per quanto riguarda le autorizzazioni sia per quanto concerne le verifiche relative alle ordinanze di abbattimento per le opere abusive. Non vengo informato con continuità circa le attività in corso di accertamento…Recentemente ho avuto il sentore che la mia buona fede sia stata spesso utilizzata”». Ma anche alcune dichiarazioni – coperte da “omissis” – che raccontano il clima che si sarebbe respirato a Palazzo Mayer. «“Rispetto a quanto mi chiedete circa le pressioni della dottoressa …omissis… , nonchè sul clima che si respira e si è respirato nel periodo dal 2008 a tutt’oggi nel Comune di Scafati, in relazione all’atteggiamento ed al comportamento del suddetto Segretario comunale riferisco che si respira un clima di timore. La dottoressa …omissis… viene avvertita da tutti come una figura dispotica alla quale non è possibile rifiutarsi di obbedire per paura di eventuali ritorsioni”.