Castellammare. La stabiese delle truffe in trasferta. Faceva parte di una banda che riciclava assegni clonati, con base a Viterbo. Lì dove sono scattati gli arresti, anche per Immacolata Norato, 30 anni, di Castellammare. Gli altri destinatari delle misure cautelari sono Salvatore Ricciardi, 35 anni, residente a Pomigliano D’Arco (Na), Giuseppe Salustro, 30 anni (Viterbo), Fabrizio Gargano, 48 anni (Roma), Marco Antonio Carriere, 26 anni (Viterbo) e Fabio Tomolillo, 38 anni (Pomigliano D’Arco).
Le indagini dei carabinieri, ha spiegato il procuratore del capoluogo della Tuscia Paolo Auriemma, hanno portato alla scoperta di una banda attiva nelle operazioni di reperimento e ripulitura di assegni di provenienza illecita e asportati dal circuito di Poste Italiane. Ciò al fine di porli all’incasso grazie all’apertura di conti correnti intestati a persone compiacenti, che incassavano le indebite somme di ciascun assegno a loro destinato per poi riversare ai complici diverse percentuali dell’importo in essi riportato.
In particolare, il livello apicale dell’organizzazione, rappresentato da soggetti al momento rimasti ignoti, ricevevano da altri sodali le indicazioni dei nominativi di “prestanome” a cui intestare gli assegni in questione che venivano cosi’ modificati, attraverso sofisticate procedure, nell’indicazione del beneficiario.
I “prestanome” venivano reclutati dai referenti di zona e, dopo aver versato l’assegno circolare “clonato”, procedevano a prelevare in contanti l’importo del titolo di credito, trattenendo il 10% e consegnando la restante somma al referente di zona che, a sua volta, percepiva il 25%, versando l’importo restante ai vertici dell’associazione.