Napoli. Dura un tempo il sogno di un martedì grasso del Napoli allo ‘Stadium’ bianconero. In vantaggio 1-0 dopo 45′ giocati bene, meglio della Juventus, i partenopei subiscono la rimonta con doppietta di Dybala dagli undici metri inframmezzata dal 2-1 del ‘core ingrato’ Higuain, di nuovo a segno contro la sua ex squadra. Decisivo, al di là degli episodi da moviola, il ritorno al 4-2-3-1 di Allegri dopo il primo tempo in versione 3-4-3: uscito un Lichtsteiner sotto tono per far posto a Cuadrado, è aumentata la spinta bianconera.
Il Napoli esce con tanta rabbia, non tanto per il primo rigore – il pestone di Koulibaly a Dybala è netto – ma per il secondo, nato sul contropiede innescato da Dybala sul rovesciamento di fronte dopo un’azione dubbia, una stretta in area di Pjanic e Kheedira ad Albiol. Ma c’è anche l’intervento di Reina su Cuadrado a far discutere: il portiere del Napoli tocca la palla e poi il corpo del colombiano, che frana in area. Il portiere urla a tutto il mondo “Palla, palla, ho preso la palla”. Ma per Valeri è rigore. Nel primo tempo, tuttavia, c’era probabilmente un rigore per Dybala. In mezzo ai due rigori però, il Napoli deve battersi il petto per la facile battuta a rete concessa a Higuain dopo un’uscita a vuota di Reina non rimediata dal colpo di testa di Koulibaly. Allegri aveva accantonato per una sera il 4-2-3-1 e scelto e il 3-4-3 con la BBC in difesa davanti a Neto, Lichsteiner e Asamoh laterali di centrocampo; Sarri puntava su Milik al centro dell’attacco e Rog a centrocampo, con Mertens in panchina. Gli applausi della maggioranza del pubblico dello ‘Stadium’ coprono qualche fischio della curva Sud nel minuto di silenzio per la morte di Roberto Fiore, presidente del Napoli negli anni ’60.
Il settore ospiti è deserto per il divieto della vendita dei biglietti a residenti in Campania, ma i tifosi del Napoli non sono pochi, sparsi qua e là. Il Napoli parte con grande intensità per dimenticare la sconfitta con l’Atalanta: un errore di Pjanic in disimpegno viene rimediato da Chiellini che stoppa Milik. Al 13′ con un lungo lancio Bonucci pesca Dybala, fra tre maglie azzurre: l’argentino riesce ad agganciare e tirare, ma una spinta di Strinic lo sbilancia e Reina respinge il tiro. Per l’arbitro Valeri tutto regolare. Sull’angolo successivo Mandzkic di testa va vicino al bersaglio . L’ammonizione a Diawara viene sottolineata da qualche “buuu” della curva sud. La sfida si scalda sempre più: Diawaara Rog e Hamsik non fanno ragionare il centrocampo Juve, Callejon e Insigne incalzano la difesa bianconera: centrale il destro di Insigne (23′( da venti metri, sinistro di cobrobalzo di Hamsik (25′) angolato ma un po’ lento: Neto blocca. Tiro centrale di Rog (27′). Higuain prova a dare la svolta: sfrutta l’imbucata di Asamoah, si porta la palla avanti e con il sinistro cerca l’incrocio: alto. In pieno recupero Reina para su Manduzkic e, con l’aiuto del palo, sulla rubattuta di Lichtsteiner.
Entra Cuadrado e la Juve ritrova il suo vestito migliore, passa poco più di un minuto e arriva il pareggio su rigore. La Juventus ritrova convinzione. Sarri toglie Milik e mette Mertens, ma l’attacco del Napoli è meno potente. Higuain ribalta il risultato dopo un gran numero di Rog vanificato da un tiro precipitoso di Milik , il ‘Pipita’ anche questa volta non esulta, ma la felicità sprizza da tutti i pori, L’azione doppiamente contestata dal Napoli cambiale le carte in tavola. Il Napoli con Pavoletti in campo negli ultimi 10′ ci prova ancora, ma non va oltre qualche cacio d’angolo. Khedira ha la palla del 4-1 che Koulibaly respinge di testa Per la Juve è festa per l’ennesima volta, per il Napoli un’altra serata amara.