«La richiesta di “pizzo” va denunciata e subito. Il mio errore è stato quello di cercare di dialogare con queste persone, ma loro non ragionano. A Gragnano il racket c’è e ci si convive in silenzio per paura di non essere tutelati, cadendo nell’omertà». Così l’appello di Lucia Cesarano, la fioraia che è riuscita a far condannare gli autori delle intimidazioni. Ma non sempre si riesce a reagire e agli estorsori si consegnano «mille euro circa è la richiesta da parte di personaggi che si aggirano spesso in via Castellammare – denuncia la titolare de La Bottega del Fiore – Persone che conoscono solo il verbo delinquere e lo fanno con diverse attività illecite. In ogni centesimo dei negozianti, di imprenditori e di tutti quelli che lavorano c’è la “fatica”, il nostro “sangue”. Non bisogna farsi intimorire. Nelle mie denunce i nomi di questi personaggi ci sono e mi chiedo perché siano ancora liberi di agire». Lucia Cesarano è circondata dai suoi fiori, quelli del riscatto, quelli che ha difeso con le unghie e con i denti per continuare a vivere. Il coraggio di affrontare a viso aperto quelli che la commerciante definisce “personaggi” che si aggirano “liberi” in via Castellammare, tentando di estorcere soldi ai commercianti, stabilendo anche un importo da incassare.
CRONACA
2 marzo 2017
Fiori del riscatto contro il “pizzo”. «Racket a Gragnano, denunciate»