«Sono passato per l’infame della situazione davanti alla mia gente. Fa male». Fabio Quagliarella si asciuga una lacrima con la mano e fatica a parlare, mentre l’inviato della nota trasmissione televisiva Le Iene, Giulio Golia, continua a chiedergli di raccontare il suo incubo.
Il bomber della Sampdoria, nella puntata andata in onda ieri sera, ha spiegato di essere stato vittima di stalking per diversi anni e del fatto che il suo persecutore era un agente della polizia postale, Raffaele Piccolo, condannato a 4 anni e 8 mesi in primo grado dal Tribunale di Torre Annunziata.
Una vicenda che ha segnato la vita e soprattutto la carriera sportiva.
Le lettere in cui veniva accostato alla camorra a storie assurde di pedofilia, arrivavano anche nella sede del Napoli e a suo avviso «fu questo il motivo che spinse De Laurentiis a chiedermi di andare a vivere nel centro sportivo di Castel Volturno».