Da un mese gli imprenditori pompeiani hanno alzato le barricate per chiedere la revoca della nuova zona a traffico limitato con il pagamento di un pass (80 euro) per i mezzi di lunghezza superiore ai 7 metri. Tra l’istanza di sospensione presentata la settimana scorsa all’annuncio di un possibile ricorso al Tar da parte delle associazioni, la Ztl è entrata in vigore da mercoledì scorso. Albergatori, commercianti e agenzie turistiche hanno incontrato il commissario prefettizio Maria Luisa D’Alessandro che ha aperto all’ipotesi di correttivi per rimodulare il funzionamento del dispositivo. L’avvio non è stato dei migliori, con problemi legati alla segnaletica, ai controlli e al check point. Da Publiparking, società che gestisce il servizio, arriva la risposta al diffuso malcontento. «A mio avviso non sono stati messi in rilievo i ritorni importanti che la Ztl può avere sul territorio di Pompei», l’intervento di Paolo La Scala che siede nel cda della società, «si tratta di una protesta esagerata di parte di albergatori e commercianti». Anche la Publiparking, cui viene corrisposto un aggio del 42% sulla tassa di ingresso come previsto dalla gara d’appalto, sta partecipando ai tavoli con gli operatori turistici. Il prossimo incontro per discutere delle modifiche da apportare al funzionamento della tassa di accesso è in programma per martedì. «Questa Ztl prevede anche l’esenzione per i bus con turisti che soggiornano negli alberghi di Pompei», continua La Scala, «una possibilità che permette loro di poter finalmente vivere il centro e non limitare la visita alla zona degli scavi, dove solitamente si fermano i mezzi, limitando il circuito turistico ai parcheggi e ai ristoranti attorno agli scavi». Dal suo punto di vista, si tratta di «una svolta importante che, per la prima volta, permetterà di ridurre il “mordi e fuggi”. Fermandosi al check point, potranno entrare in città, passare per il Santuario e transitare nella zona dei negozi». Un punto di vista diametralmente opposto a quello delle associazioni di categoria in prima linea contro la Ztl. Un altro aspetto evidenziato è quello «degli incassi che permetteranno al Comune di evitare il dissesto, come spiegato anche dal prefetto». «Per cittadini, albergatori e commercianti non vedo effetti negativi», insiste il rappresentante della Publiparking. Replica anche dalle accuse che si sono abbattute sul check point di Piazza Falcone e Borsellino, collocato in un chiosco un tempo adibito a bar. Una collocazione che offre un’immagine di sicuro non adeguata a una città come Pompei che accoglie 5 milioni di turisti all’anno. «Quando è arrivata l’ordinanza del Comune, la partenza era già fissata al primo marzo. Abbiamo effettuato un sopralluogo nella piazza, non c’erano i tempi per chiedere le autorizzazioni e per allestire un gabbiotto», ricostruisce l’iter della vicenda, «e l’unica possibilità è stata quella di attivare un contratto di co-working che prevede la messa a disposizione di uno spazio da parte del titolare di quell’attività». La Scala ha risposto anche sui problemi della segnaletica assicurando che «è in preparazione» e sui controlli «al momento c’è un presidio manuale, in attesa delle autorizzazioni del ministero per i varchi elettronici».
CRONACA
4 marzo 2017
Ztl a Pompei, la tassa della discordia. Publiparking: «Svolta turistica»