Non è più un rischio ma un’autentica certezza. Gli stabilimenti balneari del litorale di San Francesco non apriranno ad aprile. Una data tradizionale in cui venivano montate palafitte, cabine e ombrelloni che è destinata almeno a slittare per la nota querelle degli abusi edilizi. Si tratta di opere fuorilegge, così come accertato dalla Procura di Torre Annunziata, che devono essere abbattute. E che vennero già contestate un anno fa. Ma nessuno dei lidi si è messo in regola nonostante la “proroga” concessa un anno fa per salvare i 70 lavoratori stagionali.
Non ci sono margini di manovra. La diplomazia, sia chiaro, è al lavoro ma avrà poco tempo per agire e centrare l’obiettivo di salvare interamente l’estate di Sorrento. Nella black list degli abusi edilizi stilata da Procura e polizia di Stato ci sono massetti in cemento, piattaforme, basi delle palafitte, tavolati e piani di cabine. Gli imprenditori stanno tentando di trovare una soluzione “non invasiva”, una sorta di compromesso. Ciò che fa la differenza, oltre alle stringenti imposizioni dettate dalla normativa, è anche il ritardo con cui ci si è mossi per fronteggiare la bufera. Del caso ne è stato investito nuovamente il sindaco Giuseppe Cuomo che, di questi tempi, un anno fa, fu chiamato a mettersi al lavoro anche dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
La Soprintendenza, nelle scorse settimane, ha trasmesso ai lidi balneari un preavviso di parere negativo sull’ipotesi – di per sé già abbastanza precaria – di “sanare” buona parte delle opere irregolari. E pensare che la commissione locale per il paesaggio del Comune di Sorrento, già a settembre, aveva formulato un parere positivo adesso bocciato dalla stessa Soprintendenza. Che succederà? L’incubo, sempre più vicino, è che i lidi possano restare chiusi a tempo indeterminato. Niente tuffi, dunque, con pesanti ripercussioni sul brand Sorrento e ovviamente sulla filiera lavorativa.
La Procura di Torre Annunziata, che coordina gli agenti del commissariato di polizia di Sorrento, continua a lavorare intensamente e tiene ancora fari accesi anche sulle procedure che vedono coinvolti gli stessi balneari. Senza dimenticare un altro aspetto fondamentale sinora non affrontato: il Comune di Sorrento, in caso di conferma di presenza di abusi non demoliti, potrebbe non concedere le autorizzazioni per somministrazione di cibo e bevande nelle attività. Un’ulteriore mazzata al vaglio sempre della polizia giudiziaria.
CRONACA
12 marzo 2017
Lidi balneari, niente apertura a Pasqua: a Sorrento nuova bufera con vista sul mare