Napoli che dichiara guerra a Matteo Salvini mentre porge l’altra guancia a Fabio Quagliarella. Le due facce di una Fuorigrotta che prova ad allontanare chi il sud l’ha ferito e riavvicinare chi invece dal sud s’è ritrovato “esiliato” ingiustamente. Nel giorno di Napoli-Crotone, vinta dagli azzurri per 3-0, il San Paolo sigla la pace col bomber stabiese, ora in forza alla Sampdoria. «Nell’inferno in cui hai vissuto con dignità, ci riabbracceremo Fabio, figlio di questa città» è lo striscione apparso in curva A in segno di vicinanza all’attaccante 34enne, costretto a lasciare il capoluogo campano nel 2010 per sfuggire a un poliziotto stalker. Un incubo finito con una condanna in primo grado a 4 anni e 8 mesi.
«Un’emozione grande, grazie di cuore» ha scritto Quagliarella sulla sua pagina Facebook per ringraziare i napoletani dopo la scritta apparsa a Fuorigrotta a pochi minuti dal fischio d’inizio col Crotone. «Sono super felice – ha aggiunto il bomber che nel 2010 ha indossato la maglia del Napoli -. E’ una domenica speciale: dopo la vittoria del derby, questo striscione. Un bel gesto che mi fa finalmente riappacificare con la mia gente».
Quagliarella ha vissuto anni difficili perché vittima di un caso di stalkeraggio subìto da un poliziotto postale, all’epoca addirittura invitato da De Laurentiis a dormire a Castel Volturno dopo le prime lettere diffamatorie recapitategli. Lettere alle quali si sono poi aggiunte le minacce, oltre alla partenza non voluta da Napoli e la guerra coi tifosi, con la «sua gente», per quel passaggio imperdonabile alla Juventus. Un inferno lontano ora per Quagliarella, che ha raccontato in lacrime il suo calvario a Le Iene. «Ho vissuto cinque anni da incubo insieme alla mia famiglia, è stata dura – il racconto dello stabiese – quando sono andato via da Napoli sono state dette tante cattiverie, l’unica causa era solo ed esclusivamente questa e adesso è finita. Io avevo scritto un post su Fb dove ho cercato di far capire qualcosa, perché io non è che un giorno mi sono svegliato e sono voluto andare via da Napoli. Non poter uscire di casa e sentirsi minacciato, è stato devastante sentire tante cattiverie dopo il mio passaggio alla Juve. La sentenza è la cosa che più conta e ha tolto un peso non indifferente a me e alla mia famiglia».
Parole che hanno scosso l’ambiente Napoli. I tifosi hanno subito chiesto scusa all’attaccante, invitando poi il presidente De Laurentiis a valutare un suo ritorno all’ombra del Vesuvio. «Aurelio, riprendiamolo. Merita una nuova chance in azzurro», «Napoli ti deve delle scuse e noi napoletani, quando sbagliamo, sappiamo farci perdonare. Non solo ci scusiamo ma vogliamo che tu sappia che questa città, oggi più di ieri, è casa tua», i messaggi che hanno invaso la bacheca delle pagine dedicate all’attaccante della Sampdoria, che tornerà al San Paolo l’anno prossimo in quanto ha già giocato l’andata coi blucerchiati a Fuorigrotta. «Nessuno sapeva. Nessuno poteva immaginare. Fabio sei uno di noi, sei figlio di questa città», i messaggi degli altri tifosi. Quagliarella ha ora ritrovato la sua Napoli e chissà quali scenari riserverà De Laurentiis.