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Furia de Magistris: «Minniti ha ceduto sui capricci di Salvini. Non mi piego ai populismi»
CRONACA
19 marzo 2017
Furia de Magistris: «Minniti ha ceduto sui capricci di Salvini. Non mi piego ai populismi»
metropolisweb

Minniti ha ceduto all’intransigenza di Salvini? “Penso di sì”. Così Luigi De Magistris risponde a Lucia Annunziata, in merito al braccio di ferro Comune-Prefettura sulla disponibilità della mostra d’Oltremare per la manifestazione della Lega di otto giorni fa a Napoli. “Potevamo convenire su una soluzione equilibrata, far fare la manifestazione a Salvini a cinquanta metri, nel Palapartenope, e non in una sede del Comune. Invece del buonsenso si è soddisfatto un capriccio di Salvini”.

“Io populista? Non mi offendo. Salvini ha governato il Paese con i poteri che hanno oppresso le autonomie, quelle che io voglio invece valorizzare. Se populista significa strumentalizzare le ansie per produrre fascismi, alzare filo spinato, io non lo sono. Se significa connettersi con il popolo e dare voce a chi non l’ha mai avuta, non mi offendo” continua De Magistris a ‘In 1/2 ora” di Lucia Annunziata su RaiTre. “A Napoli c’è un’esperienza di popolo, se si vuol usare questo senso allora è un’esperienza populista. Salvini non è il nuovo, ha governato con Berlusconi, ha tagliato le risorse ai comuni. Napoli è sicuramente un’esperienza nuova, dove cerchiamo di coniugare rivoluzione e affidabilità di governo”.

“Dove c’è Salvini c’è sempre violenza. Io prendo sempre le distanze dalla violenza, in qualsiasi forma, e ho fatto il massimo per prevenire quello che poi è successo a Napoli”. Il sindaco è un fiume in piena: “E’ stata una bella giornata, fino a un certo punto. Diecimila persone hanno sfilato a lungo senza problemi. Io da settimane dicevo che il corteo contro Salvini doveva concludersi con una pernacchia, non certo con gli scontri”. Tra i centri sociali e Salvini “mi sono schierato con i primi. Fanno parte della gente. Noi rappresentiamo a Napoli un’esperienza inedita, una convergenza di autonomie. I centri sociali non condizionano il sindaco, nè il sindaco li istiga. Ma collettivi e movimenti fanno un lavoro enorme per la società, contro le mafie, per i deboli. Che ci sia un sindaco mediatore sociale, non sceriffo, che ascolta e cerca di evitare l’esasperazione del conflitto sociale non è un male”.

“Sono un sindaco che non si piega, che preferisce la giustizia alla legalità formale. Non tradisco la Costituzione, sono contro i compromessi morali. Voglio stare tra la gente. Se questo è un sindaco ribelle, lo sono. Ma io mi sento sindaco istituzionale. Se poi chi difende la costituzione è un sovversivo, consideratemi tale – continua De Magistris – Stiamo declinando un Sud diverso, che si vuole emancipare con le sue forze. Ho contro di me Renzi, De Luca, Bassolino. Non sto con Renzi né con Grillo, ma con il popolo. Forse per questo qualcuno si comincia a preoccupare dell’esperienza napoletana”. Manifesto del suo movimento politico, Dema, è “passare dalla difesa all’attuazione della Costituzione. Alleanze? Con comitati, movimenti, associazioni, amministratori locali e forze politiche che non si piegano a centralismo e oligarchie. Salvini si vuole proporre come leader nazionale ma ha la divisione nel dna. Noi vogliamo unire l’Italia nelle diversità dando forza alle autonomie. Il mio obiettivo è costruire un movimento popolare”. Modello europeo: Podemos.

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