Torre Annunziata. Chi ha fatto irruzione a palazzo Fienga non ha solo violato i sigilli e un’ordinanza di sequestro, ma è andato oltre le regole di una camorra che non ha mai osato violare i simboli religiosi, i tempi della fede.
Stavolta, no. Stavolta nell’ex bunker del clan Gionta – teoricamente off limits – qualcuno non ci ha pensato neanche due volte a scollare dalle pareti il volto della Madonna della Neve, l’immagine sacra per eccellenza a Torre Annunziata. Il murales di ceramica che raffigurava il volto della Vergine Bruna era al primo piano dell’ex bunker dei Gionta.
Fu il primo simbolo di religione nascosto nel fortino del clan e fu censito all’epoca dello sgombero forzato degli inquilini fuorilegge. La Vergine Bruna sorvegliava l’appartamento di uno degli affiliati al clan Gionta: sedici mattonelle, incollate su un muro tra il pilastro e il balcone che oggi non ci sono più. Rubata anche l’effigie di San Pio.
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